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14/10/2015

Il Quaderno Fondeville (9)

Il colera a Bétharram... Nuovi membri della Congregazione... Ordinazioni... Decessi... L’Imperatore e l’Imperatrice in visita a Bétharram...

Organo di Bétharram, dono dell’Imperatore Napoleone III (foto di P. Michel VIgnau scj)

L’anno 1857 è stato per Bétharram un anno di prova. Due anni prima, quando il colera imperversava nei dintorni, e cioè Nay, Bruges, Asson, Saint-Pé e Lourdes, a Bétharram, Lestelle e Montaut si registrarono solo alcuni casi; ma nel gennaio del 1857, la febbre tifoide divampò in maniera spaventosa, e quasi tutti i fratelli ne furono colpiti: una metà degli alunni, colpiti dall’epidemia, rese necessario l’allontanamento di tutti gli altri; per 70 o 80 malati fu necessaria l’opera di 8 infermieri che dovevano fare più di 300 impacchi al giorno. La morte si portò via in modo repentino il giovane Saubat di Pau, alunno; il signor Gaye, direttore del collegio; fratel Jean e Pierre Lacaze di Pau. Tra gli alunni mandati a casa presso i loro genitori, due o tre morirono. Tuttavia, alla fine di febbraio, l’epidemia era cessata e gli alunni poterono rientrare durante la prima quindicina di marzo e celebrare la Pasqua a Bétharram.

Nel 1857, P. Pagadoy, sacerdote di Biscay, ex professore di Saint-Palais, P. Bourdila, parroco di Bruges e P. Nabaraa, parroco di Bordères, entrarono nella congregazione. Questi ultimi svolsero il loro ministero nel Santuario. P. Nabaraa era incaricato soprattutto di ricevere le intenzioni delle sante messe e di distribuirle. P. Bourdila che ritornava a Bétharram dopo un’assenza di 18 anni trascorsi nel ministero parrocchiale, era incaricato del corso di filosofia per i novizi, e occasionalmente inviato nelle parrocchie per ritiri o missioni. […]

Nel 1858, 5 sacerdoti vennero a consolare Bétharram delle sue perdite e infondere nuovo coraggio. Si erano preparati a diventare membri utili alla Congregazione: i rev.di Augé e Paradis di Pontacq, Souverbielle di Coarraze, i due fratelli Cazadepatz d’Etsaut; e la Madonna agiva bene perché alla fine dell’anno e all’inizio di quello nuovo il lutto fece visita alla casa. Infatti si pianse la morte dell’ottimo e saggio P. Rossigneux; malgrado le sofferenze era direttore dei corsi di retorica nel collegio di Santa Maria di Oloron.

Nel mese di gennaio 1859 una grande speranza veniva sottratta a Bétharram con la morte del diacono Paul Carrère, nativo di Albos, e un mese dopo un attacco di laringite difterica chiamava da questo mondo Pierre Cachica, suddiacono di Orthez. Intanto P. Mouthes di Pontacq lasciava la parrocchia di Boeilh (Coarraze) per venire a Bétharram. Così, dopo la sofferenza e i lutti ritornavano il sostegno e i rinforzi. Tutti erano stati testimoni di queste morti preziose che avevano edificato i membri della Casa Madre della Congregazione e che indubbiamente rappresentarono il germe fecondo di nuove vocazioni. […]

Nel mese di settembre 1859, tre giorni dopo il concorso della Natività di Maria, una domenica sera, dopo i Vespri, quando ci si accingeva ad andare in cerca di refrigerio nel castagneto, il grido “viva l’Imperatore” richiamò nella cappella i preti e i fratelli con il resto dei pellegrini che non avevano ancora ripreso la strada del ritorno verso le loro parrocchie. Infatti l’Imperatore e l’Imperatrice facevano il loro ingresso nel Santuario. La bella voce di P. Perguilhem non deluse le aspettative e il Domine salvum fac Regem risuonò per una decina di minuti sotto la volta del Santuario. Rendendosi conto che a causa della preghiera ripetuta con energia, la voce cominciava a perdere slancio, P. Fondeville si avvicinò all’Imperatore e gli chiese se Sua Maestà l’Imperatrice avrebbe gradito la Benedizione del Santissimo Sacramento; ottenuto l’assenso, si fecero i preparativi.

Sua Maestà si sedette e P. Fondeville gli disse: “Sire, siamo veramente dispiaciuti di non poter accompagnare le nostre voci con il suono dell’organo”. “È guasto?” ribatté l’Imperatore. “Non c’è più organo dal 1790” fu la risposta. E l’Imperatore di rimando: “Ne avrete uno”. Dopo il saluto, le Loro Maestà visitarono la sacristia; si parlò del vestito della contessa di Chambord e dopo una breve conversazione nella sala di ricreazione, l’Imperatore disse all’Imperatrice: “Ora fa’ il tuo regalo, io ho fatto il mio”. E all’istante, l’Imperatrice consegnò al Padre Economo una banconota di 1000 franchi. Poco dopo le Loro Maestà ripresero la strada di Tarbes dalla quale erano venuti.

Simon Fondeville scj
(1805-1872)
(segue)

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