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14/10/2015

Un messaggio del Vescovo di Roma

Lo spirito di povertà

Un messaggio del Vescovo di Roma

A L’Avana, domenica 20 settembre, in occasione della celebrazione dei Vespri, con i sacerdoti, i consacrati e i seminaristi, il Santo Padre ascolta dapprima il suo Cardinale, accoglie la sua parola … Una parola lo colpisce. Una parola “scomoda”. E su questa parola, improvvisa la sua omelia che conduce ciascuno di noi a questa domanda fondamentale: Qual è il tuo spirito di povertà?

Il Cardinale Jaime ha dovuto pronunciare una parola molto scomoda, estremamente scomoda, che va anche controcorrente rispetto a tutta la struttura culturale, tra virgolette, del mondo. Ha detto: “povertà”. E l’ha ripetuta più volte. E penso che il Signore ha voluto che la ascoltassimo più volte e la accogliessimo nel cuore. Lo spirito mondano non la conosce, non la vuole, la nasconde, non per pudore, ma per disprezzo. E se deve peccare e offendere Dio perché non venga la povertà, lo fa. Lo spirito del mondo non ama la via del Figlio di Dio, che spogliò sé stesso, si fece povero, si fece nulla, si umiliò, per essere uno di noi.

La povertà che fece paura a quel ragazzo così generoso: aveva osservato tutti i comandamenti, e quando Gesù gli disse: “Ecco, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri”, si fece triste, ebbe paura della povertà. La povertà, cerchiamo sempre di sfuggirla, sia per cose ragionevoli, ma sto parlando di sfuggirla nel cuore. Saper amministrare i beni, è un dovere, perché i beni sono un dono di Dio, ma quando quei beni entrano nel cuore e incominciano a dirigere la tua vita, allora hai perso. Non sei più come Gesù. Hai la tua sicurezza dove l’aveva il giovane triste, quello che se ne andò rattristato. Per voi, sacerdoti, consacrati, consacrate, credo che può essere utile ciò che diceva sant’Ignazio – e questa non è propaganda pubblicitaria di famiglia! –, lui diceva che la povertà è il muro e la madre della vita consacrata. La madre perché genera più fiducia in Dio. E il muro perché la protegge da ogni mondanità. Quante anime distrutte! Anime generose, come quella del giovane intristito, che sono partiti bene e poi si sono attaccati a quella mondanità ricca, e sono finiti male. Vale a dire, mediocri. Sono finiti senza amore perché la ricchezza impoverisce, ma impoverisce male. Ci toglie il meglio che abbiamo, ci rende poveri dell’unica ricchezza che conta, per farci mettere la sicurezza in altre cose.

Lo spirito di povertà, lo spirito di spogliazione, lo spirito di lasciare tutto, per seguire Gesù. Questo lasciare tutto, non lo invento io. Ricorre più volte nel Vangelo. Nella chiamata dei primi che lasciarono le barche, le reti, e lo seguirono. Quelli che lasciarono tutto per seguire Gesù. Una volta mi raccontava un vecchio prete saggio, parlando di quando lo spirito di ricchezza, di mondanità ricca, entra nel cuore di un consacrato, di un sacerdote, di un vescovo, di un papa, di chiunque, diceva che quando uno incomincia ad accumulare denaro, e per assicurarsi il futuro, certo, allora il futuro non sta in Gesù, sta in una compagnia di assicurazione di tipo spirituale, che io controllo. Dunque, quando, per esempio, una congregazione religiosa – mi diceva lui – incomincia ad accumulare denaro e a risparmiare, risparmiare, Dio è così buono che le manda un economo disastroso, che la manda in fallimento. Sono tra le migliori benedizioni di Dio per la sua Chiesa, gli economi disastrosi, perché la rendono libera, la rendono povera. La nostra Santa Madre Chiesa è povera, Dio la vuole povera, come ha voluto povera la nostra Santa Madre Maria. Amate la povertà come una madre. E semplicemente vi suggerisco, se qualcuno di voi vuole farlo, di domandarvi: come va il mio spirito di povertà? Come va la mia spogliazione interiore? Credo che possa far bene alla nostra vita consacrata, alla nostra vita presbiterale. Dopo tutto, non dimentichiamoci che è la prima delle Beatitudini: “Beati i poveri in spirito”, quelli che non sono attaccati alla ricchezza, ai poteri di questo mondo.[...]

Cattedrale de L’Avana, Cuba
Domenica 20 settembre 2015

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