La parola ai giovani
Poliana (Brasile)
Che gioia stare insieme, conoscere altri giovani (e giovani betharramiti) da tutto il mondo, condividere la stessa fede e portarla lungo le strade. Tutto questo e molto altro ancora ha significato la GMG 2013 per i giovani del VIBRA (Vicariato del Brasile). Ci siamo ritrovati a Paulinia, San Paolo, per la pre-giornata, e siamo rimasti ammirati dell’accoglienza delle comunità betharramite locali. Per la maggior parte di noi, si trattava del primo incontro. Tuttavia siamo stati accolti come figli, amici e fratelli. Italiani, Paraguaiani, Francesi, Argentini e Brasiliani.
Ognuno parlava la sua lingua, ma tutti comunicavano la stessa gioia di essere discepoli-missionari che seguono e annunciano lo stesso Signore.
In quella meravigliosa città che è Rio de Janeiro, la nostra meraviglia è cresciuta: una moltitudine di giovani sulla spiaggia di Copacabana, festa, preghiera e attesa di vedere e sentire il Papa dal vivo per la prima volta. Non dimenticheremo mai la sua vicinanza e le sue parole. In quanto Giovani Betharramiti desideriamo incarnare quello di cui Francesco ci ha parlato nella messa di chiusura: ANDATE – SENZA PAURA – PER SERVIRE, perché il vero missionario si rende servo di tutti.
ECCOMI, SIGNORE! MANDA ME!
Brian Barrionuevo (Argentina)
Siamo arrivati a Paulinia insieme ai nostri fratelli italiani e il benvenuto che ci hanno riservato è stato eccezionale! Canti, balli, colori, ALLEGRIA.
Fin dall’inizio è stata evidente questa unione quando, tutti insieme, abbiamo cercato di liberare il pullman che si era impantanato: tutti tiravano dalla stessa parte con un obiettivo comune.
A partire da lì, tutti sapevamo che avremmo continuato uniti lungo tutto il viaggio. Dopo alcuni giorni si sono uniti a noi i nostri fratelli francesi e paraguaiani e la famiglia è aumentata. La settimana preparatoria alla GMG, e la nostra vita e le nostre storie condivise con le famiglie che ci hanno accolto sono rimaste custodite nei cuori di tutti. Arrivati a Rio, molti di noi hanno avuto una sorpresa, forse non era quello che ci aspettavamo: ma questo non ci ha fermati ... siamo andati AVANTI, SEMPRE AVANTI! Durante la GMG abbiamo dovuto separarci secondo la nazionalità per le diverse attività: gli italiani da una parte, i brasiliani dall’altra e gli ispanofoni da un’altra ancora. In quei giorni accadeva qualcosa di singolare ... percorrevamo sempre strade diverse e presto o tardi finivamo per incontrarci o sul treno o sulla metro o sulla spiaggia di Copacabana. È pazzesco incontrarti con gli altri membri del tuo gruppo in mezzo a 3 MILIONI DI PERSONE! Caso? Destino? NO ... DIO! Da qui ho capito che Lui ci vuole vedere uniti. Ho capito che la distanza non è la fine e che se ci siamo incontrati in questa avventura è stato per non separarci mai più. Ho capito anche cosa vuol dire “fare discepoli in altre nazioni”. Per questo e per molti altri motivi ringrazio Dio di averli incontrati nella mia vita, per aver fatto un tratto di strada e avervi lasciato la mia impronta.
Gracias, grazie, obrigado. Amen.
Michele Arosio (Italia)
Rientrare nel ritmo quotidiano dopo un’esperienza forte non è mai semplice. Ancor di più se quest’esperienza è la GMG di Rio, una giornata speciale perché vissuta con giovani che provengono da realtà betharramite, proprio come te. Quest’estate unica la ricorderò per l’enorme quantità di esperienze che ho vissuto, di volti incontrati, di luoghi visitati, di persone che resteranno sempre nel mio cuore... un cuore che ora è più grande! Anche se prima di partire ero indeciso ed impaurito (un viaggio all’avventura, a 9000 km da casa, spaventa!) appena arrivato a Paulinia ho capito che non sarebbe stato un viaggio povero: l’accoglienza, i canti, i balli rivelavano la gioia dell’incontro! Infatti proprio la prima settimana ha segnato i miei ricordi. Vedere che tanti giovani sudamericani sono entusiasti di vivere la sequela di Cristo condividendola con i Padri mi ha donato un nuovo slancio per cercare di rendere partecipi anche i giovani italiani di questa felicità: seguire Cristo è bello! La conferma di quei sentimenti che ho percepito la prima settimana è arrivata a Rio: milioni di giovani, festanti, cantanti, instancabili, che corrono per stare vicino a Gesù e per cogliere anche il minimo sospiro di Papa Francesco: segno del voler veramente vivere di e con Cristo. Un mix di colori, di canti, di balli... un modo nuovo ed unico di vivere la fede, un modo che in Italia non vedo quasi mai, ma che vorrei fosse la normalità! Tutto che si può riassumere nelle tre parole che ci ha lasciato il Santo Padre: andate, senza paura, per servire! In particolare quel “senza paura”, con coraggio! I cristiani sono coraggiosi! Non si spaventano nella diversità, nel rifiuto, nelle difficoltà. Come a Rio: andiamo e parliamo con tutti, gridiamo la gioia di essere di Cristo! Non è semplice... oggi la società tenta di raffreddare la nostra fede, ma dopo essere stato in Brasile posso dire che l’unione fa la forza: sosteniamoci, viviamo la fede in comunione, confidiamo nei fratelli! Quello che ho vissuto in due settimane, vorrei vederlo tutti i giorni!
Camille Bartels (Francia)
Cosa mi è rimasto più impresso della GMG? La parola che potrebbe riassumere la mia GMG può essere“incontro”. Un incontro con me stessa, con il gruppo, con i giovani di Bétharram di diversi paesi, incontro con giovani del mondo intero e incontro con il Papa Francesco. Un incontro gioioso. Questa esperienza è stata indimenticabile per me. Quando il Papa parla, lo fa con una semplicità che tocca il cuore soprattutto a noi giovani, ci dà la voglia di uscire subito da noi stessi senza indugio. Ecco una citazione tratta dalla sua omelia della messa di chiusura: «Cari giovani, Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi! Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra vi accompagna sempre con la sua tenerezza: andate dunque e fate discepoli tutti i popoli». Inoltre l’atmosfera alla GMG è così diversa da quella in cui si vive abitualmente: tutti sono aperti verso l’altro, si parla con chiunque di qualunque cosa senza alcuna paura dell’incontro, si possono trascorrere giornate che ci sembrerebbero invivibili (freddo, pioggia, sonno...) ma che ci sembrano comunque fantastiche. È un’esperienza da rivivere ogni GMG e da raccomandare e far scoprire al prossimo. « Esta es la juventud del Papa !! »
Aude Fioc (Francia)
«Prendi la tua croce e seguimi !» Quello che mi ha impressionato maggiormente di questa GMG è stata la via crucis. Eravamo un milione di persone, senza distinzione di nazionalità, stretti gli uni contro gli altri sotto la pioggia, sulla spiaggia di Copacabana. Eppure è proprio lì che ho percepito «qualcosa». Durante la via crucis, a ogni stazione, veniva proposta una meditazione sui problemi attuali che noi giovani siamo chiamati ad affrontare. All’ultima stazione, a ogni continente era affidata una missione. La nostra: « Possa l’Europa superare questa ondata di secolarizzazione distruttiva, grazie alla proclamazione coraggiosa della nostra fede».
Mi chiamo Maria Silvana Godoy Bonini (Paraguay)
Ho 17 anni, e ho avuto la fortuna di partecipare alla GMG a Rio de Janeiro. È stata un’esperienza unica e impareggiabile, come tutte, ma questa è stata ancora più speciale e sentita. Anzitutto per l’intercessione della Beata Chiara Luce Badano che ci ha lasciato a 18 anni dopo una vita di santità incredibile. Un autentico esempio da seguire. Poi, perché ho potuto stare vicinissima al Papa Francesco. Essere lì, era come essere in Paradiso; semplicemente emozionante. Poter vedere come tante persone, specialmente giovani, ci siamo riuniti per un solo motivo, Cristo e il suc- cessore di Pietro, Francesco. Eravamo giovani dei 5 continenti, con lingue, culture, tradizioni diverse. D’improvviso sorgevano complicazioni a causa della lingua, però c’era qualcosa che ci accomunava, tutti parlavamo la lingua dell’amore, di Cristo; qui non c’è lingua, cultura, tradizione, colore, nulla che ci impedisca di parlare tra di noi. Si poteva percepire questa gioia dei giovani, questo entusiasmo, questa energia. Canti, grida, anche pianti di gioia e di emozione. Era un’atmosfera totalmente diversa da quella in cui viviamo la nostra vita quotidiana. Era impossibile non essere contento, non salutare con un sorriso chi incontravi; era impossibile non percepire la presenza di Cristo incarnato in ognuno di quelli che erano lì riuniti. E il momento in cui ho sentito con maggior certezza che quello di sopra stava agendo, insieme ai protettori della GMG , fu quando Papa Francesco ha incominciato a parlare... Mai avevo udito una voce così dolce che comunicava tanta pace e che, nello stesso tempo, sapeva infondere motivazioni profonde. Senza dubbio era proprio Cristo che si metteva in comunicazione. E un mio pensiero è stato: “quanto deve essere vicino a Gesù il Papa, per essere Papa; quanto gli deve assomigliare. Praticamente lo stesso Signore, ma sotto altre spoglie, che incredibilmente ha scelto Francesco. Quanto è incredibile che ti scelga”. È proprio così, Cristo ci sceglie, ci chiama, e ci chiama a essere suoi discepoli, a evangelizzare, a portarlo dove più è necessario, a giocarci per lui, a renderci conto che, confidando nel suo amore e nella sua grazia, possiamo fare molto. Indubbiamente ho potuto sperimentare questo amore concreto di Dio, in ogni momento, CONCRETAMENTE, e quello che diceva il Papa era accattivante, emozionante. Ti lascia con la voglia di tentare di fare qualcosa, e di metterlo in pratica. Ogni giorno della GMG si è impresso dentro di me infondendomi la certezza che si può fare un mondo migliore. La prima cosa di cui liberarci è la paura e Dio stesso si farà carico di tutto il resto. Queste sono cose che né il denaro né altre realtà materiali possono comprare, perché l’amore di Dio e il voler arrivare a tutti è infinito e incredibile; per questo si manifesta mediante persone come Francesco e tutti i giovani del mondo intero che eravamo presenti; per mostrare al MONDO che noi crediamo in qualcuno che sta lassù, e che ci ama con tutto il cuore; qualcuno che è in grado di riunire tutti i giovani del mondo per comunicarci il suo messaggio e per mostrarci quanto siamo fortunati. Un’esperienza incredibile, fantastica, stimolante, e mille altri aggettivi ancora. Non ci sono parole per descrivere tutto quello che si prova nell’essere presenti a quell’esperienza. Ora rimane il dovere di comunicare tutto quello che ha detto il Papa, e tutto quello che in modo speciale Gesù ha detto a ognuno di noi. Il cristiano deve cambiare il mondo; il cristiano CAMBIERÀ il mondo.
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