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14/10/2013

Giornata Mondiale della Gioventù (2)

Quando nel 1986, Giovanni Paolo II istituiva le GMG, voleva raggiungere i giovani di tutto il mondo, esprimere loro la fiducia della Chiesa, trasmettere loro la sua fede in Gesù Cristo. Da allora, le GMG si sono imposte come una vera “festa della fede”. Tra questi giovani pellegrini, venuti da ogni parte del mondo, anche numerosi religiosi si lanciano ogni anno nell’avventura di questa condivisione della fede, vissuta attraverso i canti, in notti trascorse dormendo per terra in un sacco a pelo, in lunghe camminate in mezzo a una folla effervescente. Anche in loro, l’esperienza lascia un segno.

“Cari giovani, il Signore ha bisogno di voi! Anche oggi chiama ciascuno di voi a seguirlo nella sua Chiesa e ad essere missionari. Cari giovani, il Signore oggi vi chiama! Chiama te e te e te, chiama ciascuno. Ascoltate nel cuore quello che vi dice”

P. Sebastián García scj, Argentina

Possiamo descrivere la GMG con tre aggettivi:

a. Gioiosa: è stata una vera festa della vita e della fede giovane.

b. Intensa: così è stato il ritmo con cui abbiamo vissuto le nostre giornate. Le celebrazioni sono state feste in cui a momenti di canto, di ballo, si alternavano momenti di profondo silenzio orante; la distanza che ci separava dagli eventi centrali sulla spiaggia di Copacabana ci imponeva un tragitto di ritorno con moltissima gente per non perdere il treno o il metro che ci avrebbe riportato alla scuola dove eravamo alloggiati.

c. Fraterna: Davvero noi tutti che abbiamo partecipato ci siamo sentiti profondamente fratelli gli uni degli altri, ben oltre le differenze, le culture, le lingue, il clima, la pioggia, il freddo, le distanze. Tutto questo passa in secondo piano.  L’essenziale è aver goduto della presenza di Gesù e del papa Francesco, in una nuova Pentecoste per la Chiesa.

L’esperienza che ho potuto vivere con i giovani è stata unica. Mi sento rafforzato nella fede e nella speranza. Si è trattato di un autentico evento dello Spirito in cui Dio ha versato la sua grazia. Si è “notato” il passaggio di Dio nella GMG in quei giorni a Rio de Janeiro. Altrettanto fecondo è stato il condividere la vita, sia nella Giornata sia nei giorni precedenti a Paulinia, dove abbiamo potuto conoscere la gente, visitare le loro case e fare la missione nei quartieri. Porte spalancate, acqua fresca per ritemprarsi dalla fatica, fede condivisa in preghiere che ognuno recitava nella propria lingua. E a Rio la festa è stata completa.  La cosa straordinaria era l’allegria dei giovani e del papa così giovane di spirito come tutti noi che eravamo presenti.  Abbiamo assaporato in pieno la presenza di Francesco, i suoi gesti, i suoi sguardi, le sue parole, il suo messaggio, la sua omelia; la sua presenza ci stimolava.

L’aver partecipato con i giovani alla GMG mi spinge a rinnovare il mio essere compagno di cammino di tanti giovani che Dio mi dona, per essere presenza e restare vicino a loro; “fare chiasso, occuparmi dei giovani e dei vecchi e non annacquare la fede” come ci chiedeva il papa. Mi impegna ad essere “santo in jeans e scarpe da tennis”, credente ma anche credibile.

Il fatto d’aver conosciuto giovani betharramiti di altre parti del mondo mi fa prendere coscienza ancora una volta dell’ internazionalità della Congregazione, della pluralità dei volti di Betharram nel mondo e vedere tutto questo come una ricchezza.

Ritorno da Rio sapendo che la GMG non è terminata, ma segna un nuovo inizio, nel mio dovere quotidiano, per pormi al servizio dei miei fratelli, specialmente dei poveri e dei giovani, di quelli che sentono la vita e la fede più minacciata, e per annunziare loro la Buona Novella di Gesù.

 

Fr. Emile Garat scj, Francia

Abbiamo trascorso dieci giorni in Brasile, dove abbiamo scoperto una fede ricca di colori e gioiosa. A Paulinia, noi giovani e i loro accompagnatori siamo stati accolti dalla comunità betharramita e dai parrocchiani in modo semplice e gioioso.

È stato un tempo di incontri fraterni, di preghiera, di condivisione, di visite e di festa. Siamo davvero colpiti dall’accoglienza che ci hanno riservata i nostri fratelli brasiliani. Abbiamo potuto scoprire la realtà della vita dei nostri fratelli brasiliani (…) Per me, in quanto accompagnatore, la GMG è un tempo per ascoltare i giovani, per essere in contatto con quello che vivono oggi nella loro vita di ogni giorno. Ho avuto la gioia di accompagnare Camille e Aude e abbiamo avuto alcuni momenti per condividere il nostro modo di vivere la fede nel quotidiano. L’accompagnamento è un privilegio quando ti lasci interpellare circa il modo di nutrire e vivere la tua fede, la tua vita, quando scegli di donare la tua vita a Dio e agli uomini. Questo “eccomi” è una risposta di ogni giorno e mi porta a riflettere con i mei fratelli del vicariato, a costruire o almeno a far rinascere una fraternità di giovani attorno alla spiritualità di San Michele. È un sogno che può diventare realtà!

 

Fr. Sixto Benitez scj, Paraguay

Ho avuto l’opportunità di partecipare per la prima volta alla GMG grazie all’invito della Congregazione.

La Pre-giornata realizzata nella città di Paulinia è stato un incontro molto ricco con giovani impegnati nella loro chiesa locale, e altri giovani che sono venuti da vari paesi dove la Congregazione è presente.

Nell’incontro con il Papa a Rio de Janeiro, vedere tanti giovani che si lasciano sedurre dal Signore, attraverso la persona del Papa, mi ha riempito di entusiasmo.

Mi mancano le parole per esprimere la ricchezza dell’esperienza vissuta, così profonda e rigenerante al tempo stesso: sentire e vedere come Dio si rivela costantemente nella mia vita attraverso le persone che seguono Gesù senza aspettarsi nessuna ricompensa da Lui.  L’amore che ci unisce, senza distinzioni di paesi, ma animati da una stessa fede e un solo desiderio: raggiungere la felicità. San Michele ci direbbe di procurare la stessa gioia al fratello. Potrei definire questa esperienza con tre parole: amore, tenerezza e manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.


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