• English
  • Français
  • Italiano
  • Español
Sessione 3
Tu sei qui:Home / NEF / NEF 2016 / Notizie in Famiglia - 14 Luglio 2016 / Il Calvario di Betharram (7)
11/07/2016

Il Calvario di Betharram (7)

La “resurrezione” del Calvario

Tavola della 4 stazione della Via Crucis di Betharram: Gesù è percosso dai soldati

Dal 7 novembre Michele Garicoïts si trova a Betharram, dove è stato inviato dal suo Vescovo per assistere Don Lassalle nella direzione del seminario maggiore. Ma nel 1833 Mons D’Arbou riporta i seminaristi a Bayonne. L’idea di fondare una Congregazione nasce “tra le quattro mura di questo vasto edificio”. Nel frattempo, la vita a Betharram continua e San Michele Garicoïts, che trascorrerà lì più di trentotto anni, vale a dire più della metà della sua vita, si prende cura “come un buon padre di famiglia” dei beni che gli sono affidati…

 

Bisogna rendere il vecchio monastero ospitale per una comunità nascente, occorre rinnovare la Cappella del pellegrinaggio, ma che cosa si può fare con il Calvario che P. Joseph ha cercato di restaurare, lo ricordiamo, con “zelo più che gusto artistico”? La Sig.ra Contessa de Grandville scrive che “auspicherebbe più arte e dignità”… Don Cambalot, “missionario apostolico”, anima i pellegrinaggi a Betharram, ma gli si stringe il cuore nel vedere le scene che dovrebbero rappresentare la Passione del Signore. Sensibile comunque alle bellezze del sito e rapito dalla devozione dei pellegrini, indica a P. Garicoïts il nome di un artista parigino “che, al contempo, è un artista cristiano” per erigere un calvario artistico.

Così, nella primavera del 1840, a Betharram giunge Alexandre Renoir che si mette subito all’opera e nel mese di novembre 1841 viene presentata al pubblico la prima opera: Gesù nell’orto degli ulivi. È un grido unanime di ammirazione! A questo seguono altri sette riquadri. I critici, sui giornali, non lesinano elogi tanto che, verso il 1843, il talento dell’artista fa del Calvario di Betharram una delle curiosità del paese, una di quelle cose che, nell’itinerario dei Pirenei, occorre assolutamente vedere.

Il 21 marzo 1843 P. Garicoïts scrive così al redattore del “Mémorial des Pyrénées”:

« Il Calvario di Bétharram procede bene; la quarta cappella è a posto. È quella della flagellazione. Bisogna solo sperare che sarà bene accolta. Gli approfonditi studi dell’artistasulle opere d’arte del passato gli saranno serviti, questa volta. Ma non è tutto; si trattava in primo luogo di curare l’aspetto di Nostro Signore nelle mani del carnefice, di animarlo con i sentimenti che aveva, di far sparire la carne per non evidenziare altro che lo spirito. [...] Ci si può forse aspettare di trovare il trionfo della carne laddove essa ha trovato la morte? E chi potrebbe tollerare lungo l’intera estensione del Calvario una lunga fila di soggetti profani? La caratteristica propria di questi lavori deve quindi essere quella di appartenere solo allo spirito. [...] Ora il Calvario comincia a presentare un altro aspetto. [...]  Tutto quanto vi si trovava in condizioni miserevoli è stato rimosso.» (l. 20bis)

E poi, il 3 giugno 1843 :

« La quinta stazione, l’incoronazione di spine, è sistemata già da vari giorni in San Luigi, la cappella reale di Bétharram; [...] Non è certo il caso di sottolineare i pregi dei nuovi bassorilievi di Renoir. Vi è sempre la stessa perfezione, la medesima poesia! Se vi è un’osservazione da fare è che questa stazione, per gli atteggiamenti e per l’austerità delle figure, può essere considerata, senza tema d’esser contraddetti, la più notevole mai uscita dalle mani dell’artista. » (l. 21ter)

Ma, nel 1845, sorge una nuova emergenza:

« Sig. Direttore,
Avete più volte intrattenuto i vostri lettori in merito al restauro del Calvario di Bétharram. Quest’opera grandiosa, iniziata e proseguita con tanto talento e dedizione dal Sig. Renoir, è ora a buon punto. (...) Ma un problema imprevisto ha improvvisamente interrotto questi importanti lavori. Nell’esaminare i muri della cappella che completa il Calvario, ci è sembrato di scoprirvi i segni di un possibile cedimento. Specialisti da noi consultati hanno confermato i nostri peggiori timori, dandoci la triste certezza che la cappella, per poterle affidare senza rischi i tre nuovi bassorilievi, dovrà essere interamente ricostruita. I relativi lavori richiederanno una somma importante che, tenuto conto di quanto già previsto per il completamento delle stazioni, arriverà a non meno di 12/15.000 franchi. Purtroppo siamo ben lontani dal poter disporre di una tale somma. Per quattro anni, sobbarcandoci ogni sorta di sacrifici, abbiamo fatto fronte a continue e pesanti spese, dando fondo alle nostre ultime risorse. Abbiamo anche riconosciuto al Sig. Renoir un compenso di 3.000 franchi, senza dubbio inadeguato ai suoi meriti ed alla gratitudine che gli dobbiamo, ma sufficiente per metterci nell’assoluta impossibilità di continuare un lavoro che tanto ci sta a cuore ed al quale tutto il paese si interessa.
Tuttavia ci è stato assicurato che il lavoro sarà comunque portato a compimento. Grazie alla sovvenzione che il Consiglio Generale ci ha concesso ed agli aiuti garantitici da anime generose, una nuova cappella sarà eretta al posto dell’attuale. Vi potrà trovar posto in tutta sicurezza il seguito delle stazioni ed il paese sarà dotato di un monumento unico nel suo genere. » (l. 28)

Così i lavori si fermarono per la mancanza di soldi e per la salute cagionevole dell’artista. Alexandre Renoir lasciò Betharram nel mese di luglio 1845 non senza aver collocato, sopra l’altare maggiore della Cappella del pellegrinaggio, nella sua cornice dorata, la statua della Vergine del Bel Ramo.

(Fonte: Raymond Descomps, Notre-Dame de Bétharram
e Corrispondenza di San Michele Garicoïts, Volumi I e III
)

Azioni sul documento

nef

NEF logo portletNEF, NOTIZIE IN FAMIGLIA

Nef è il bollettino ufficiale della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram.
La redazione è a cura del Consiglio Generale.

Per leggere la NEF puoi consultare l’apposita sezione del portale che contiene anche l'archivio degli anni scorsi.

Qui sotto gli ultimi tre numeri pubblicati...