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14/02/2015

I laici e il carisma di Betharram

Lo spirito di comunità (ricetta laicale)

I laici e il carisma di Betharram

La ricetta forse non c’è, ma la voglia e l’impegno di fare nascere lo spirito di famiglia, di fraternità e di comunità betharramita per i laici, sì. Gabriela e Diego Canton, fedeli membri del gruppo FaLaBe in Argentina, ci spiegano il loro modo di essere laici betharramiti.

Il gruppo laicale ha avuto inizio a partire dalle preoccupazioni e dai desideri dei laici di crescere come cristiani e di approfondire la spiritualità betharramita. Siamo sempre stati seguiti dai religiosi.

Ci identifichiamo come “Famiglia di Laici Betharramiti” perché lo spirito che cerchiamo di vivere è di fraternità, come chiedeva san Michele, una famiglia.
Anni addietro ci riunivamo due volte all’anno (una mezza giornata) e partecipavamo al ritiro annuale alla fine di ottobre. Era l’occasione per condividere la vita, la preghiera e la formazione.

Fin dall’inizio abbiamo contato sull’appoggio incondizionato di P. Daniel Martín. È stato padre e maestro fin dagli inizi. Ha saputo trasmetterci tutta la sua esperienza e le sue conoscenze. Guardava con speranza e fiducia al risveglio dei laici che la Chiesa voleva fossero protagonisti. Insisteva sulla formazione umana e cristiana di discepoli missionari, anche prima di Aparecida. Con passione ci offriva il suo aiuto per incarnare il carisma di Bétharram. In un secondo tempo, P. Giancarlo Monzani è entrato a far parte dell’equipe, portando avanti il compito di accompagnarci con il suo stile originale.

La realtà propria dei laici è complessa, e questo rende difficile delineare le proposte pastorali. I bambini, i nonni, gli adolescenti, gli orari di lavoro/studio e il rispetto dei diversi livelli spirituali. Questi elementi sono costitutivi e cerchiamo di tenerne conto.

Abbiamo incominciato a organizzare attività per i piccoli, spazi per gli adolescenti, momenti di meditazione e contemplazione individuale (le lettere di P. Martín e le meditazioni mensili di P. Giancarlo) e momenti di incontri di gruppo.

Con l’equipe allargata ci siamo resi conto che il contatto personale è più efficace della parola scritta.

Riteniamo che le aspettative dei laici nel ritiro annuale, non sono tanto legate allo svolgimento di una tematica, quanto invece all’insieme dell’incontro stesso. Per questo motivo diamo molta importanza all’accoglienza, al dialogo, all’ascolto dei problemi personali e al tempo riservato all’incontro personale con il Signore. La parte ricreativa, il tempo per cucinare (certo, anche di questo si incaricano i partecipanti) sono momenti di grande ricchezza, dove, come in una famiglia, ognuno mette le sue competenze a servizio della comunità.

È gratificante vedere come si condividono le ricette di cucina, o ci si scambiano consigli sull’educazione dei bambini. Durante il ritiro, la teoria si trasforma in pratica. Non parliamo di comunità … viviamo la comunità. Non facciamo conferenze sul servizio … lo viviamo nella pratica.

La domenica, giorno consacrato alla celebrazione eucaristica e all’asado, la partecipazione si fa più numerosa perché apriamo l’incontro a tutti quelli che non hanno potuto accompagnarci fin dall’inizio, siano essi familiari, vicini, amici.

In quest’ ultimo periodo, ci rechiamo con l’equipe nelle diverse comunità (alcune distanti fino a oltre 400 km) e lì organizziamo gli incontri con la partecipazione di molte persone, con la speranza che in ogni comunità si possano organizzare alcuni incontri mensili, contando naturalmente sull’aiuto necessario. Si propongono gli stessi principi di familiarità propri del ritiro del mese di ottobre.

Uno spazio che ci riunisce e ci tiene in contatto è Facebook, nel gruppo FAMILIA DE LAICOS BETHARRAMITAS.

Come comunità di laici stiamo sponsorizzando alcuni giovani della Missione di Santiago perché possano fare gli studi universitari in città.

In questi ultimi due anni, stiamo sperimentando una nuova attività: condividere le vacanze in famiglia e in comunità. La proposta consiste nel realizzare la convivenza di diverse famiglie per una o due settimane, condividendo i pasti, i lavori di casa e le spese.

Parliamo a nome dell’equipe di animazione. Ci rende felici il fatto di essere al servizio di tanti fratelli che stanno cercando di vivere con più intensità il loro battesimo. Ogni incontro con loro è una festa. Ogni parola, ogni gesto, ogni atto di riconoscenza allarga il cuore. Anche la fatica quotidiana, le malattie, i dispiaceri, sono resi più sopportabili dalla condivisione. È una grande gioia contagiosa che si moltiplica quando ci uniamo, come una catena, con la preghiera, confidando nella benedizione di Dio.

Continuare a crescere in comunità come gruppo di laici e, se possibile, accogliere altri membri.

Continuare con le visite alle comunità favorendo quel clima che permetta, nelle varie realtà, la formazione di comunità fedeli a Gesù, con uno stile di vita cristiana

Offrire un accompagnamento personale e comunitario. Chiediamo solo di essere strumenti nella mano del Buon Dio. Betharramiti che amano Dio con uno stile Betharramita. Disponibili, annientati, sottomessi, gioiosi, pronti a partire al primo segnale.

Gabriela e Diego Canton

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Nef è il bollettino ufficiale della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram.
La redazione è a cura del Consiglio Generale.

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