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14/09/2015

Vita della Congregazione (seguito)

Figli di San Michele Garicoïts

Vita della Congregazione (seguito)

Due giovani religiosi betharramiti del Vicariato della Costa d’Avorio condividono in questo intervento la loro gioia di essere stati ordinati sacerdoti. Ringraziando il Signore che li ha chiamati, i loro formatori che li hanno guidati e i loro fratelli maggiori che li arricchiscono con la loro testimonianza, esprimono la gioia di mettere la loro vita a servizio dei fratelli nella Chiesa, inviati dalla Congregazione.

 

Padre Vincent de Paul WOROU Dimon, SCJ

“Il Figlio dell’uomo è venuto, non per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. (Mc. 10, 45)

Il 18 Luglio 2015 nella chiesa parrocchiale S. Teresa di Godomey a Cotonou (Benin), per l’annuncio del Vangelo e il servizio della Chiesa, ho ricevuto per l’imposizione delle mani di Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico del Benin Mons Brian Udaigwe il dono del ministero sacerdotale, che mi rende sacerdote di Gesù Cristo per sempre. Faccio mie le parole del nostro Fondatore san Michele Garicoïts « Dio Padre, sei Tu che ci chiami; e ci chiami con tutto ciò che sei. Per fedeltà a Te, mio ​​Dio, per tutta la mia vita, dico: Eccomi senza indugio, senza riserve, senza ritorno, per amore ». Possa il Signore rendermi sacerdote secondo il suo Sacro Cuore. Sì, un lungo cammino alla presenza del Signore, su una strada costellata di testimonianze di fede, di prove, ma anche di gioia, allegria e gratitudine. E davanti a questo grande mistero, non mi stancherò mai di riconoscere la mia indegnità e l’insondabile misericordia di Dio lungo il cammino della mia vita. La mia vocazione alla vita religiosa e nella famiglia betharramita, mi appare come un mistero, una realtà che accolgo ogni giorno. Infatti, giorno dopo giorno, scopro il costante desiderio di dedicarmi al servizio della promozione umana, al servizio dell’uomo e di tutto l’uomo. Così ho sempre voluto essere uno strumento del Signore per portare speranza ai disperati e risollevare l’uomo. Il mio obiettivo è quello di aprirmi alla grazia di Dio, all’azione dello Spirito Santo e ai miei superiori, senza indugio e senza rimpianto. Avanti sempre!

 

Padre Vincent de Paul WOROU Dimon, SCJ

Sono nato il 27 settembre 1977 a Savè, in Benin. Ho iniziato il mio cammino vocazionale con la comunità nel novembre 2004. Due anni più tardi, sono entrato in comunità per i due anni di filosofia presso il Seminario maggiore di San Paolo di Abadjin Kouté. Due anni di noviziato, di cui l’anno canonico a Betlemme e il 2 ° anno nella nostra comunità di Dabakala, mi preparano per la prima professione religiosa il 28 luglio 2010. Il 27 luglio 2014, ho fatto i voti perpetui nella Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram.

 

Padre Jean-Paul KISSI Ayo, SCJ

Nato il 30 luglio 1979 a Dabou, una cittadina a 49 km a sud della capitale della Costa d’Avorio, ho conosciuto la Congregazione attraverso un compagno di liceo. Ero aspirante nella comunità di Bétharram a Adiapodoumé. Parlando con lui ho condiviso il mio desiderio di diventare sacerdote religioso, così mi ha proposto di iniziare un cammino con la Congregazione di Betharram. Poi ho condiviso questo desiderio con i Sacerdoti della mia parrocchia. Uno di loro che aveva fatto un percorso con la Congregazione, don Duvernet, mi ha messo in contatto con i responsabili della comunità di Bétharram a Adiapodoumé. Ci sono andato e ho scoperto persone gioiose. Così ho iniziato un cammino con i religiosi di Bétharram per sperimentare anch’io questa gioia e questa felicità che animava questi giovani pieni di vita.
Ho mosso i miei primi passi con la Congregazione di Betharram nel 2006 come postulante. Il periodo di aspirantato mi aveva dato l’opportunità di scoprire i primi elementi della spiritualità di San Michele. Sono rimasto particolarmente colpito dall’ “eccomi” che il Figlio dice al Padre, come dice San Michele nel suo insegnamento e nei suoi scritti. Ho scoperto che per san Michele Garicoits, il discepolo di Cristo deve essere lui stesso un’offerta per i suoi fratelli e le sue sorelle. Deve arrendersi senza condizioni e soprattutto per amore per loro. Di qui il motto che mi rimane scolpito nel cuore, ”eccomi senza indugio, senza riserve, senza rimpianto, per amore”. Ho visto Padri e Religiosi che si sono offerti, hanno dato la vita, sempre vicini agli uomini, alle donne e ai più piccoli per fare loro scoprire il volto di Gesù incarnato in mezzo a noi.
Sono stato anche segnato dai miei anni di noviziato in Terra Santa. Lì ho scoperto un altro tesoro di Betharram, un tesoro lasciato da Padri e da Fratelli che vi hanno consacrato la loro vita e che sono rimasti fedeli. Non posso dimenticare la sessione in preparazione alla professione perpetua, a Betharram. Durante questa sessione ho toccato con mano il grande tesoro di Bétharram. Abbiamo avuto la grazia di incontrare i nostri padri anziani che ci hanno istruito e incoraggiato con la loro ricca esperienza di vita religiosa. Questo ha fatto crescere in me il desiderio di offrirmi sempre a Cristo nella fedeltà e soprattutto per amore verso il prossimo. Inoltre, i due anni trascorsi in Giordania, dove sono stato ordinato diacono, hanno lasciato un segno indelebile. Mi hanno dato la possibilità di scoprire un’altra cultura, un altro popolo, un’altra lingua e la necessità della missione di Bétharram.
Durante la mia formazione ho imparato dai Padri e dai Fratelli che mi hanno accompagnato: permettetemi di citare qui i padri Teofilo e Sylvain durante il postulandato, padre Hervé al noviziato e padre Laurent durante i miei anni di Seminario e, naturalmente, tutti coloro che mi hanno seguito e aiutato con la loro presenza e i loro consigli. Ringrazio con loro il Signore per tutto questo cammino di amore e di abbandono sulle orme di san Michele Garicoïts, nostro fondatore. Con loro, ho coltivato l’abbandono e l’offerta di me stesso a Cristo sull’esempio di San Michele, per dire sempre a Dio: “Eccomi Signore”; eccomi per essere con te, eccomi per riprodurre con te lo slancio del Verbo Incarnato. In altre parole, eccomi per essere una testimonianza viva di Dio che si fa povero, umile, e presente, attraverso di noi, a ogni uomo, senza distinzione di razza, di lingua o di cultura.

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.  
(Gv. 15,16)

Per me, essere betharramita significa accettare di offrirsi al Cristo in un “eccomi” continuo con tutto quello che siamo, per renderlo presente ovunque lui ci chiami, là dove ci vuole testimoni del suo Vangelo. Significa essere testimone del suo amore al cuore del mondo, radicandoci nel suo Sacro Cuore. Significa procurare agli altri la gioia che ci è donata.

Il mio sogno di giovane sacerdote è quello di far conoscere maggiormente la spiritualità di San Michele. E fare in modo che nascano vocazioni religiose betharramite in Terra Santa.

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