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14/11/2013

Il 150° anniversario

Far conoscere l'esperienza di San Michele Garicoits

Libro Dal Cuore di Gesù

Più volte ci sentiamo domandare da chi si imbatte per la prima volta nel nome di Bétharram: “Può darmi qualcosa da leggere che mi permetta di conoscere un po’ san Michele e la vostra Congregazione?” Il libretto appena pubblicato, “Dal Cuore di Gesù al Cuore del mondo”, può aiutare a soddisfare questa richiesta e suscitare interesse verso chi, religioso e laico, tiene vivo questo dono che lo Spirito ha fatto alla Chiesa e al mondo.

“Può forse finire quest’avventura? Dio, l’Eterno, non ha fine! Ancora oggi la pasta lievita, il grano germina. Non lo vedete? Lo Spirito è all’opera!”
È con queste parole di speranza che termina un’ agile pubblicazione che il Consiglio Generale aveva ideato due anni fa in vista delle celebrazioni del 150° della morte di san Michele Garicoits. In questo libretto di 40 pagine, intitolato “Dal Cuore di Gesù al cuore del mondo”, l’autore, P. Beñat Oyhénart scj, racconta, con brio e immediatezza, “l’avventura” di san Michele in quattro capitoli: le tappe significative della sua vita; le persone che, fedeli strumenti dello Spirito, lo hanno aiutato a discernere la sua vocazione di sacerdote prima, e quella di religioso e fondatore poi; i luoghi dove ha esercitato il suo ministero; le difficoltà incontrate nella sua opera di fondazione. Segue uno sguardo sulla presenza della Congregazione, oggi, nel mondo: uno sguardo che permette di vedere che “la pasta sta lievitando” e che lo Spirito è ancora all’opera. Il tutto è corredato di illustrazioni in quadricromia che rendono la lettura più piacevole e consentono di apprezzare le recenti opere iconografiche ispirate alla vita e all’opera di san Michele, in particolare l’icona realizzata nel 2008 da P. Giancarlo Monzani scj e la pala d’altare di Suor Mercedes osd, opera collocata nella cappella attigua alla camera di san Michele, a Bétharram.
Scopo della pubblicazione in cinque lingue (francese, inglese, italiano, spagnolo, portoghese) è quello di portare all’attenzione di un pubblico più vasto la vita e l’opera di san Michele, scopo che può essere raggiunto grazie soprattutto all’aiuto dei religiosi e laici betharramiti, che potranno, con l’ausilio di questa pubblicazione, avvicinare tante persone a san Michele e alla missione dei betharramiti nel mondo.
Ciascun Vicariato della Congregazione ha ricevuto (o sta per ricevere) il numero di copie ordinate – nelle rispettive lingue – e sceglierà le modalità di diffusione più opportune.
Un grazie di cuore a tutti quelli che, secondo competenze specifiche, hanno contribuito alla realizzazione di questa pubblicazione e un grazie anche a quelli che vorranno segnalarla e diffonderla.

L’anno 2013 ha visto la conclusione di lavori importanti: la traduzione in spagnolo, inglese e italiano della corrispondenza di San Michele:
- In questi ultimi anni, P. Angelo Recalcati ha rielaborato e completato il lavoro che a suo tempo aveva fatto P. Miguel Martinez.
- P. Dominic Innamorati ha portato a termine la traduzione di tutta la corrispondenza con il suo corredo di note.
- Infine, il sig. Mario Grugnola, laico betharramita (vedi articolo qui di seguito) ha tradotto in italiano le lettere e una buona parte delle note.
Prima di una diffusione stampata o di un’eventuale pubblicazione, tutte queste traduzioni necessiteranno ovviamente di un accurato lavoro di revisione.
Entrare nella lettura degli scambi epistolari di San Michele non sarà più il privilegio dei soli religiosi Betharrramiti francofoni. Ognuno potrà non solo approfondire la spiritualità di San Michele, ma anche avvicinarsi alla sua quotidiana attività di guida spirituale e quindi lasciarsi ispirare dai consigli che san Michele offre a religiosi o laici, giovani o adulti, superiori di comunità o giovani in ricerca vocazionale, tanti uomini e donne le cui difficoltà e interrogativi sono gli stessi che abbiamo noi oggi.


Un altro lavoro ancora in cantiere, ma di cui già si vedono alcuni frutti, è la trascrizione in formato elettronico del contenuto dei quaderni che risalgono alla fine dell’Ottocento, nei quali sono stati ricopiati tutti i manoscritti di san Michele conservati a Bétharram, e che furono presentati al Processo Ordinario Diocesano in vista della beatificazione del Fondatore. A questo lavoro si sta dedicando P. Graziano Sala, Segretario Generale, con l’aiuto di P. Jacky Moura e dei novizi. È questa la fonte da cui sono tratti i testi della rubrica della NEF “San Michele Garicoits scrive …”.
Se altri lavori sono in cantiere o stanno per vedere la luce, inviatene notizia alla redazione della Nef: saremo contenti di segnalarli e farli conoscere!

Enrico Frigerio scj

 

Mario Grugnola e sua moglie Laura gravitano su san Guglielmo, la chiesa di Castellazzo di Bollate, pur vivendo in un altro comune del Milanese. Alla domanda “Come mai?”, rispondono netto e chiaro: “Perché vi troviamo l’accoglienza betharramita”. Accoglienza che Mario ricambia con un impegno emerito: Dopo la pubblicazione delle ”Linee di spiritualità dei Padri Betharramiti”, si è cimentato con la traduzione delle oltre 600 lettere di San Michele. Dopo la conclusione di questo enorme lavoro gli abbiamo chiesto qualche impressione.

La traduzione completa dei tre volumi ha richiesto poco meno di un anno e mezzo. Un anno, considerate vacanze, altri impegni, etc. I primi due volumi sono stati ultimati nella primavera di quest’anno e di ciò diedi notizia telefonica a Padre Graziano il 14 maggio.

Difficoltà? Ce ne sono state. La prima, ovviamente, era quella di “entrare” nella spiritualità di San Michele, per interpretare correttamente i concetti che man mano incontravo. A questo fine mi è stato di aiuto Padre Ernesto Colli. La sua assidua collaborazione via Skype mi ha messo al riparo da quegli errori nei quali, da laico sprovveduto, sarei potuto incorrere. Idem per talune parole “tecniche” del vocabolario ecclesiastico. Un secondo punto non facile era cercare di mantenere lo stile e la lingua del Santo, si veda al riguardo l’ampia introduzione di Padre Miéyaa al primo volume della Correspondance. Non so se, e in qual misura, ci sia riuscito. Ho sempre cercato che il mio italiano rispecchiasse l’epoca in cui le lettere vennero scritte, cercando di evitare modernismi impropri. Mi appello all’indulgenza del lettore.

Vorrei concludere dicendo che il mio lavoro è stato tutto una scoperta. La scoperta di un uomo che, al di là della sua statura di religioso, si rivela profondamente umano ed animato da un’incredibile energia. Sorprende, nell’epoca in cui viviamo, la piena attualità del suo carisma, imperniato su temi ricorrenti: l’umiltà e l’ubbidienza, l’abbandono al Signore, l’amore per l’Incarnazione, il suo ruolo di confessore e maestro spirituale, la sua capacità di suscitare vocazioni.

Tradurre le lettere di un santo è cosa che non accade frequentemente. Sono grato alla Congregazione che mi ha dato l’opportunità di vivere questa esperienza.

Mario Grugnola

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Nef è il bollettino ufficiale della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram.
La redazione è a cura del Consiglio Generale.

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