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Gustavo Papa 01
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14/10/2017

Vita della Congregazione

Ban Bétharram, l’opzione per la formazione

Ban Bétharram, l’opzione per la formazione

Lo scorso mese di luglio, il Seminario betharramita di Sampran ha festeggiato i suoi 30 anni di vita. La presenza di S. E. il Card. Michael Michai Kitbunchu alla celebrazione di questa ricorrenza la dice lunga sulla solennità dell’evento!
Gli anniversari sono ovviamente l’occasione per rallegrarsi del buon stato di salute di un’opera compiuta e fiorente. Ma è anche il momento scelto per guardare il “rovescio del ricamo” e per non meravigliarsi più del disegno e dei colori, ma dell’intreccio, talvolta strano e complicato, del filo.
P. Chan Kunu scj, Vicario Regionale di Thailandia, ha gentilmente tracciato per noi la storia di questa fondazione, iniziata dal nulla, e il significato di questa scelta della formazione per la presenza Betharramita in Thailandia.

 

Durante l’esplosione del comunismo in Cina, alcuni missionari Betharramiti trovarono rifugio in Tailandia, e avevano la ferma speranza di rientrare in Cina il più presto possibile. Era la fine del 1951. Mons Louis Chorin, vescovo di Bangkok, assegnò Chiang Mai ai missionari come luogo per la loro residenza, la loro iniziazione e lo studio della lingua. Cooperarono con i missionari del MEP nell’edificazione della Chiesa locale tra i Tailandesi del nord che vivevano a Chiang Mai, Viang Pa Pao, Muang Phan e Lampang. Altri missionari si unirono al primo gruppo nel 1952-53. Venuti a conoscenza della presenza sulle montage (sud e sud-est di Chiang Mai) dei Kariani e delle minoranze Lawa, molto simili ai Catchin presso i quali avevano lavorato in Cina, i nostri missionari cominciarono a prendere contatti con loro e a imparare la loro lingua. Quando furono ufficialmente riconosciuti e il MEP ritornò a Bangkok, aprirono nuovi posti di missione: Chomthong, Maepon, Maesariang, Maetho, Maechem, da cui potevano partire per raggiungere i villaggi Kariani e Lawa sparsi sulle montagne. In seguito vennero a conoscenza anche della presenza degli Akka che provenivano dalla Birmania e si erano stabiliti nella provincia settentrionale di Chiang Rai. Pur trovandosi in condizioni difficili, i missionari cercavano di incontrarsi a Chiang Mai ogni due mesi per stare un po’ insieme, condividere le loro esperienze, pregare e riposarsi, seguendo i suggerimenti del Rev. P. Joseph Mirande, Superiore Generale.

Il 30° anniversario della fondazione di Ban Betharram Sampran ci dice che Dio può scrivere diritto anche su righe storte. Nessuno dei missionari, infatti, era pronto ad incaricarsi della formazione, perché tutti avevano lavorato duramente in un ambito del tutto differente. Ma Dio ha un suo piano per Betharram in questa terra del sorriso. Una volta che ha concepito questa famiglia di Betharram grazie a san Michele, continua a prendersene cura attraverso varie persone e vari eventi, accompagnandola anche attraverso momenti di crisi verso un porto sicuro. Dio stesso è al timone.

Per questo il messaggio del 30° anniversario è il seguente:
Dio apre strade anche là dove sembra impossibile.
San Michele diceva: “ è difficile far nascere una Congregazione, ma una volta che ha visto la luce, Dio stesso se ne prende cura”. Lo stesso è avvenuto per la Casa di Formazione in Tailandia.
Guardiamo al passato con gratitudine verso la provvidenza di Dio, che si è preso cura del seminario attraverso numerose persone e in diversi modi. Siamo grati a coloro che hanno avuto questa visione, a coloro che hanno profuso tante energie per iniziare, per fondare e finanziare il seminario, dando concretezza alla visione; siamo grati a coloro che sono stati vicini ai giovani e li hanno accompagnati dando il meglio di sé. Siamo grati ai nostri benefattori che ci hanno sempre sostenuto in tanti modi. Proviamo un senso di profonda gratitudine nel nostro cuore, impossibile da esprimere a parole.
Viviamo il presente con uno spirito di semplicità e di pienezza nel nostro essere e nel nostro agire come Betharramiti.
Guardiamo al futuro con speranza, cercando di fare sempre meglio e continuando a essere testimoni presso le persone che ci sono affidate.
Siamo profondamente riconoscenti a tutti i missionari che hanno lavorato duramente per seminare il seme della fede. Noi siamo il frutto del loro lavoro e siamo chiamati a continuare la missione seguendo i segni dei tempi. La missione è lo scopo, il seminario il campo di addestramento, per essere pronti a vivere una vita semplice, lavorare con la gente che ci è affidata senza distinzione di cultura o lingua, cooperando con la diocesi e con le altre congregazioni nello spirito dell’Ecce Venio, Vengo per fare la tua volontà.

La fondazione del seminario ha conosciuto varie tappe.
Dopo aver collaborato nel costruire la chiesa locale nella diocesi di Chiang Mai per 33 anni, il Superiore Generale, P. Pierre Grech, affidò a P. Mirco Trusgnach, superiore dell’allora Delegazione, il compito di aprire una casa di formazione in Tailandia, nonostante l’opposizione da parte di altri religiosi che non si sentivano pronti ad assumersi l’incarico della formazione. Una volta iniziato, i religiosi, gradualmente, accettarono e sostennero l’idea di avere una casa di formazione.
Nel 1984 un primo gruppo di giovani furono accolti e iniziarono la scuola secondaria a Maesarieng, sotto la guida del parroco, P. Pierre Caset. Dopo due anni si trasferirono a Sampran dove, nel frattempo, P. Mirco aveva acquistato un terreno e costruito una casa per accoglierli. Frequentavano i corsi nel Seminario San Giuseppe.

La prima casa di formazione di Sampran, fu inaugurata il 20 gennaio 1987, da sua Eminenza il Card Michael Michai Kibunchu. Erano presenti anche il vescovo Lucien Lacoste e il Nunzio, Renato Martino, con altri preti, religiosi e molti altri fedeli che furono testimoni di questo evento storico. I primi due sacerdoti furono ordinati nel 1999: P. Paul-Mary Subancha Yindeegam e P. Michael Tidkham Jailertrit. Ci voleva poi un seminario maggiore. Durante la costruzione, i giovani seminaristi furono accolti nel Seminario san Giuseppe, per fare spazio, a Ban Betharram, agli scolastici.

A tutt’oggi, 2017, abbiamo solo 3 missionari europei, ma possiamo contare su 18 preti tailandesi, 2 diaconi e tanti giovani in diversi stadi della formazione. Per questo è nostro dovere esprimere la nostra sentita gratitudine a Dio per il suo costante aiuto che ci fa giungere attraverso persone ed eventi.

Non ci sono strade tutte rose e fiori. In 30 anni, il seminario betarramita ha sperimentato ali e bassi.
La mancanza di formatori preparati è stata una grande sfida.
Un’altra sfida è stata il continuo cambiamento di formatori, nel cercare il modo migliore per accompagnare i giovani seminaristi lungo le diverse tappe della formazione.
Il compito di creare una equipe di formatori è ancora una sfida.
Siccome le scuole sono state consegnate alla diocesi, rimane il grande problema di reperire fondi per coprire le spese per la formazione.

L’esperienza ci ha insegnato quanto il Signore ci vuole bene e si prende cura di noi. Per questo siamo tutti chiamati ad essere più fedeli nelle nostre attività quotidiane, lavorando con amore, entusiasmo e responsabilità.
Si può sempre migliorare perché la perfezione non è di questo mondo.
Ban Betharram è il Seminario Minore creato per preparare giovani dalla fase della scuola secondaria fino alla scuola superiore. Per raggiungere questo scopo è importante creare un buon clima.

Ban Betharram è situato all’interno di una grande comunità cristiana, la parrocchia di San Pietro a Sampran. La comunità ha ben accolto la casa di formazione e continua a sostenerla. Alcuni giovani passano alla tappa del pre-postulandato.

È sempre una sfida portare avanti il lavoro di formazione per trasmettere il nostro stile di vita semplice, per creare un clima di fraternità e aiutare i giovani a discernere il loro futuro: continuare come Betharramiti o scegliere un altro stato di vita.

Certamente la formazione di formatori è un elemento importante da tenere sempre in considerazione. Loro compito è quello di vivere con i giovani per accompagnarli con un cuore aperto, offrendo loro un esempio vivente dello stile di vita che sono invitati ad abbracciare.

Chan Kunu scj

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