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14/09/2016

Il Calvario di Betharram (8)

Il Calvario di Betharram (8)

La bella spianata sulla quale termina la Via Crucis, grazie alla sua altitudine, al suo isolamento e al suo belvedere che dà sulla pianura, costituiva un luogo di preghiera straordinario: fin dai tempi di H. Charpentier è sempre stata oggetto di grandi cure. Nel 1812, sulle tre croci furono collocate tre statue lignee di Cristo e dei due ladroni; ma nel 1836, crollarono a causa delle intemperie. Nel 1839, furono sostituite con statue di terra cotta; ma anche queste ebbero vita breve.Nel 1864, Padre Chirou (nominato dal vescovo Superiore generale della Società dei Preti del Sacro Cuore, dopo la morte di san Michele Garicoïts) intraprese il restauro delle tre croci, o Calvario propriamente detto. Si ordinarono le cinque grandi statue in ghisa che si vedono ancora oggi a est della spianata; la statua del Cristo in Croce; quelle dei due ladroni e di San Giovanni ai piedi della croce; la statua della Vergine in piedi sotto la croce. Padre Etchécopar poteva scrivere nel marzo 1867: «Il Calvario si abbellisce; il gruppo della Crocifissione fa un grande effetto».Quello stesso anno si completavano le ultime quattro stazioni. La 13^ stazione si meditava davanti a una Pietà, in marmo di Carrara. Un altro personaggio doveva trovare un posto tra gli attori del Calvario, come nella vita di Cristo: di fronte alla Pietà, Maria Maddalena scioglieva i suoi lunghi capelli all’ombra dei grandi faggi.Mons Lacroix ritenne tuttavia insufficienti questi primi interventi di sistemazione e incoraggiò Padre Chirou a intraprendere ulteriori lavori di ampliamento e abbellimento.

Fu così che la cappella della Risurrezione fu messa in cantiere fin dalla primavera del 1867. Sappiamo quanto la bellezza di un gioiello sia legata allo scrigno che lo contiene. Purtroppo questo non era il caso per i bassorilievi di Renoir. «Le antiche cappelle, dice Padre Vignolles, erano soltanto dei ripari malfatti, angusti e privi di grazia, senza il minimo carattere architettonico. Lasciavano cadere sui bassorilievi di Renoir una luce opprimente che distruggeva l’armonia. Dopo la morte di Padre Garicoïts, Padre Chirou e i suoi collaboratori avevano il dovere di abbattere quei «ripari malfatti», e immaginare un quadro più degno.

Gli anni 1867-1873 crearono nel sito del Calvario questa immagine ormai inseparabile - la prima che colpisce il viaggiatore - di una serie di cappelle bianche che invitano alla riflessione lungo la via Crucis, come i grani di un rosario. Furono ideate da un architetto di 25 anni, Padre Basilide Bourdenne (scj). Il Calvario, progettato da H. Charpemtier nel 1623, fu terminato due secoli e mezzo più tardi, nel 1873. Finiti i lavori, uno dei principali artefici dell’opera, Padre Chirou, morì il 29 agosto 1873. Tutto era già stato predisposto per le celebrazioni dell’inaugurazione, il 14 settembre, sotto la presidenza di Mons Lacroix. Betharram fu teatro di feste indimenticabili. Secondo Padre Etchécopar, tra i venti e i venticinque mila fedeli erano accorsi insieme a tutti i vescovi della Provincia. Per oltre otto giorni si succedettero preghiere, canti, discorsi e fanfare.

Tutti potevano riprendere in coro l’esclamazione di uno degli oratori più in vista, Padre Caussette di Tolosa: «O santa collina di Bétharram! che hai visto così spesso le croci cadere e rialzarsi, nel nostro paese, … terra predestinata e tanto amata da Maria, … com’è bello pregare, ricordare e sperare su queste cime. »

Raymond Descomps scj
(1916-2009)

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