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14/09/2016

I laici e il carisma di Betharram

Scegliere il proprio cammino di fede

I laici e il carisma di Betharram

Il Gruppo F.V.D. dei giovani betharramiti paraguaiani ha avuto la brillante idea di unire un ritorno alle sorgenti a un’immersione nella vitalità del mondo cristiano. Destinazioni: Betharram e Cracovia, senza transizione, della quale, d’altronde, non c’era nessun bisogno dopo la breve iniziazione alla diversità culturale e alla fraternità senza frontiere da parte dei giovani della sessione.

Mi risulta difficile esprimere in queste righe ciò che abbiamo vissuto tanto a Betharram quanto nella Giornata Mondiale della Gioventù, momenti pieni di emozioni e sentimenti che hanno determinato un prima e un dopo nel nostro cammino di crescita spirituale.

Cominciando da Betharram, culla del nostro carisma, ci siamo proposti di seguire i passi del nostro padre San Michele Garicoïts. Tutti ci eravamo fatti un’idea dell’aspetto del santuario e del seminario, ma, una volta arrivati, tutto è cambiato: è stato come arrivare ognuno a casa propria; quel luogo nel quale non eravamo mai stati si era trasformato in una famiglia; siamo diventati come bambini, e abbiamo cominciato a correre qua e là, meravigliati da ogni dettaglio, contemplando con occhi lucidi la camera del nostro santo. Come esprimere i sentimenti provati nell’entrare nel santuario e contemplare la Madonna di Bétharram, così luminosa, così bella? Cercavo di immaginare il momento in cui san Michele aveva lo sguardo fisso su questa immagine e scopriva la sua missione. Posso dire che mai come in quei giorni, ho sentita così forte la presenza di san Michele; il suo esempio e la sua eredità possono essere viste nei sacerdoti e nei seminaristi che abbiamo incontrato; era come se in ogni momento incontravamo il Risorto. È stata un’esperienza incredibile poter condividere l’eucaristia con betharramiti di altri paesi, poter sperimentare in modo diretto come il carisma è arrivato così lontano dal luogo delle sue origini e come continua ad affascinare il cuore delle persone. Vorrei condividere con voi la frase che ha segnato questa visita. Dopo aver pregato un rosario, P. Gaspar ha cominciato a parlarci e a dirci: “Il futuro della congregazione è nelle vostre mani”. Che grande missione e che grande responsabilità! Come puoi non incontrarti con il Dio vivente a Bétharram, se tutto parla della sua presenza, circondato da tanta natura, tanta pace e tanta gioia?

Il Gruppo F.V.D. ricevuto a Bétharram dai giovani partecipanti alla sessione, per una giornata di condivisione.

Dopo aver lasciato Betharram con il cuore gonfio e ardente, ci siamo diretti all’incontro dei giovani con Papa Francesco; tanti ricordi mi si affollano alla mente pensando a quella settimana. Non abbiamo avuto la possibilità di alloggiare a Cracovia, ma ci hanno assegnati a un villaggio distante due ore di treno. La cosa più singolare di tutto questo è stata l’opportunità di dormire in casa di famiglie polacche, senza dubbio un’esperienza fantastica perché abbiamo potuto conoscere da vicino le loro abitudini. La Giornata è stata caratterizzata dalla gioia; ovunque si vedeva gente gioiosa che cantava, ballava, saltava; sconosciuti che incontrandoti ti salutavano; amicizie intrecciate mentre si faceva la fila in attesa del pranzo; dialoghi scambiati con sconosciuti di altri paesi durante le due ore di viaggio in treno; gioia che affiorava in ogni occasione e che aveva la meglio sulla stanchezza e le fatiche. Ogni singola giornata trascorsa a Cracovia è stata incredibile: ero impressionato dal grande numero di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo e dal fatto che tutti stavamo condividendo la stessa fede e lo stesso amore di Dio. Dovrei scrivere un libro per poter raccontare tutto quello che abbiamo vissuto in quei giorni; riassumendo posso dirvi che la Chiesa è più viva che mai, che noi giovani non abbiamo paura di andare per il mondo e parlare di Dio, che siamo disposti a lottare per un mondo più giusto e soprattutto che siamo disposti a usar misericordia verso i nostri fratelli. In questa Giornata è risuonata una chiamata alla quale non possiamo essere indifferenti: siamo chiamati a vivere e a condividere la Misericordia di Dio, a uscire alla ricerca dell’altro, a portare l’esperienza di quei giorni nel nostro quotidiano, in ogni famiglia, in ogni parrocchia, ad ogni persona che incontriamo, perché tanta gioia non può restare racchiusa solo nel ricordo.

Certamente posso dire che Dio mi ha abbracciato in modo speciale, e che ho sperimentato tanto amore e affetto da parte sua in questi giorni; che la mia vita di fede non sarà più come prima dopo questo incontro. Sono certo che il carisma betharramita è la strada che desidero percorrere per conoscere Cristo e seguirlo.

Alessandro Gross Brown Bobadilla

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