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12/03/2015

I laici e il carisma di Bétharram

Un’esperienza fianco a fianco

I laici e il carisma di Bétharram

La collaborazione tra i religiosi di Bétharram e i laici dell’Associazione Il Mosaico è salda. Non si potrebbe più parlare dell’opera della Casa Famiglia di Monteporzio (Italia) senza nominarli entrambi. Attraverso l’Associazione, i laici hanno potuto fare un percorso individuale breve o durevole con i nostri religiosi. Li hanno affiancati nella loro testimonianza di vita betharramita al servizio degli emarginati.

Sono passati più di trent’anni da quando ho incontrato i preti di “Villa del Pino”; con loro ho condiviso riflessioni, discussioni, partecipazione alle attività e iniziative della parrocchia e amicizia e quando lo Studentato è stato chiuso si è sentita molto la mancanza della loro presenza in mezzo alla gente.

Poi un giorno, con un incontro tenuto presso la Sede Comunale di Monte Porzio, è stata annunciata l’apertura di una Casa Famiglia a Villa del Pino, destinata ad accogliere persone in HIV/AIDS; in quell’occasione ho saputo della nascita dell’Associazione Il Mosaico, per iniziativa di P. Mario Longoni e sostenuta da un bel gruppo di giovani da lui coinvolti intorno al progetto di Casa Famiglia. E’ così che sono tornato a Villa del Pino, per sapere di più dell’AIDS, ma anche per capire il senso di una nuova forma di volontariato sul nostro territorio.

Era il marzo di ventitré anni fa e da allora ho iniziato a partecipare con una certa regolarità alla vita di Casa Famiglia e alle iniziative dell’Associazione come le giornate di studio e di approfondimento promosse per entrare nel cuore del problema e consentire un approccio sempre più motivato e consapevole a una realtà complessa come quella dell’AIDS. Sono stati poi organizzati Corsi di Formazione perché i volontari fossero in grado di avvicinare le persone in AIDS nel modo più opportuno.

La realtà di Casa Famiglia è stata, particolarmente nei primi anni, molto dura; le cure di quegli anni non erano ancora molto efficaci per cui una o l’altra delle patologie correlate all’Aids portava via i nostri ragazzi in breve tempo. Per molti volontari è stato difficile misurarsi nei tempi lunghi con la realtà della morte e dello spezzarsi di legami di amicizia appena formati, e molti di essi si sono allontanati. Alcuni di noi hanno comunque ritenuto di mantenere il proprio impegno nell’Associazione.

In tanti anni di collaborazione abbiamo anche imparato a comprendere il senso e le ragioni di quanto riportato nello Statuto dell’Associazione, che fa propria la spiritualità di S. Michele nell’attività di ogni giorno e che io credo possa essere facilmente riassunta nella testimonianza che la Comunità dei Padri di Villa del Pino ha dato e continua a dare nel suo impegno a favore delle persone in AIDS. Questo impegno viene tradotto ogni giorno in gesti concreti di accoglienza verso gli ultimi senza distinzione di religione o di condizione sociale, senza giudicare o censurare comportamenti o scelte personali, ma scegliendo di essere accanto alle persone accompagnandole con attenzione ai loro bisogni. E’ stato ed è per tutti noi un esempio luminoso perché veramente aderente al dettato evangelico della vicinanza ai poveri e agli esclusi, lontano dai riflettori e da ogni forma di autogratificazione.

Antonio Vicari

L’esperienza di Casa Famiglia, legata comunque alle indicazioni degli Enti preposti al suo controllo, ha conosciuto le difficoltà dovute alla sua crescita; gli adempimenti e le richieste per essere accreditati presso la Regione Lazio, hanno posto non poche difficoltà di carattere procedurale, amministrativo ed economico, che hanno messo in crisi la struttura nel suo funzionamento e nella sua sostenibilità economica. L’Associazione Il Mosaico, si è fatta carico, insieme ai Padri della Comunità e in stretto rapporto con i Superiori, di trovare una soluzione adeguata per dare continuità all’opera e per assicurarne la sostenibilità. E’ così che si è arrivati all’affidamento a una Cooperativa della gestione della Casa, che si sta definendo in questi giorni. Il Mosaico, che ha lasciato la gestione attiva della Casa, continuerà la sua attività di volontariato, prestando la sua opera vicino agli ospiti per contribuire a mantenere lo spirito e l’atmosfera familiare che sono stati l’obiettivo primario della sua presenza nella Casa Famiglia.

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