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Inghilterra 1
14/11/2014

Laici

I BetharrAmici alla scoperta della Sorgente

Laici

Dodici ore di viaggio lungo le autostrade italiane e francesi, 13 giovani in cammino e 2 padri con loro, una settimana di vita fraterna, un luogo da scoprire: Betharram. Un Santo amico da ascoltare: San Michele. Sono questi gli ingredienti che hanno dato gusto e gioia al campo estivo dei giovani laici betharramiti italiani (a cui si sono aggiunti 2 spagnoli) che si è svolto dal 5 all’11 agosto 2014.

Con San Michele i giovani si sono messi in cammino per dire il loro Eccomi! Hanno detto Eccomi alla fatica e alla gioia dello stare insieme, dell’ascoltarsi, del confrontarsi, del camminare lungo i boschi dei Pirenei verso Lourdes o sulle balze montuose di Ibarre o nel buttarsi con esuberanza nelle acque dell’Oceano. Hanno detto Eccomi mettendosi a servizio gli uni degli altri per rendere vero il clima di famiglia vissuto nella gestione del luogo di accoglienza: la fattoria di Betharram. Hanno detto Eccomi all’incontro con San Michele che li ha accolti a Ibarre dove, con lui, si sono messi in ascolto della Parola di Dio che “mantiene una fermentazione incessante” nel loro cuore e li spinge, lungo i sentieri della vita, a dire “sì” all’Amore vero. Hanno toccato con mano la testimonianza dell’Eccomi di molti Padri che li sono venuti a trovare, dell’accoglienza delle comunità di Betharram e di Pau (dove hanno incrociato la vita della Piccola Araba). Hanno donato il loro Eccomi più vero mostrando gli uni agli altri le proprie ferite e i propri doni, togliendosi le maschere della falsità e ammirandosi nella loro verità. Hanno ascoltato l’Eccomi silenzio dei malati a Lourdes durante la processione notturna. E, infine, hanno parlato del loro Eccomi con Dio nel silenzio della preghiera e nell’incontro con Lui che dice il suo Eccomi a noi ogni giorno nell’Eucarestia.

Tanti Eccomi per riempire la loro vita della gioia dell’amore attingendo alla Sorgente grande del Cuore del Signore Gesù, accompagnati da tanti amici e testimoni di fede: la Vergine Maria, San Michele, la Beata Miriam, i padri ... i loro compagni di viaggio.

Il tesoro che hanno scoperto in questo viaggio alla Sorgente del loro cuore, del loro rapporto con Dio, della famiglia Betharramita, li accompagni così nella vita di tutti i giorni perché il loro Eccomi continui sempre: “Avanti sempre!”. - Simone Panzeri, scj

Giulia Orlandini - Betharram per me è stato un cammino dove ho imparato a vedere gli altri e anche me stessa sotto una luce diversa. Lo stare in comunità, il condividere ogni momento della giornata mi hanno fatto capire che la domanda che ci dobbiamo fare nel momento in cui conosciamo qualcuno non è ‘cosa può fare lui per me?’, ma ‘cosa posso fare io per lui?’. È stata una scoperta che mi ha cambiato… il capire che io posso essere di aiuto, di conforto a qualcuno con i doni che il Signore mi ha riservato, è bellissimo. Il riconoscere nell’altro non più un interesse, ma una persona come te con altrettanti doni, è stata una consapevolezza che ha stravolto il mio modo di relazionarmi con le altre persone. Grazie a questo sono riuscita a vivere un’esperienza vera di comunità, ho scoperto tantissime piccole qualità in chi mi stava attorno che non avevo mai notato prima. Ho imparato ad apprezzare l’altro in quanto persona, pregi e difetti, come in una vera famiglia. Una famiglia nel Signore dove ognuno può sentirsi libero di gettare la maschera ed essere finalmente se stesso, senza trucchi. Ogni pregiudizio che viene spazzato via dalla preghiera insieme, dai sorrisi che ci siamo rivolti l’un l’altro, dagli scherzi e dalle risa. Ecco cosa mi è rimasto di Betharram, il ricordo di una famiglia vera e la consapevolezza che non solo gli altri sono dono per me, ma soprattutto io sono dono per loro.

Alessandra Corti - Il fatto è che quando ritorni e intorno a te ci sono le solite macchine, la solita vecchietta con la busta della spesa, il solito bar, gli amici, i passanti ... non puoi fare a meno di osservarli e desiderare che anche i loro occhi possano vedere ciò che di bello hai visto tu in questi giorni. Mi fermo un attimo, anche se ormai il mio cuore è abituato a camminare ed è come se fossi ancora là, con ognuno di voi. Le mille sveglie che suonano al mattino, la colazione, le uscite, le risate, gli occhi chiusi che implorano: ‘Ti prego, non io per fare la preghiera oggi a pranzo!’, le canzoni stonate sul pulmino, la doccia con le cavallette, la cena, il caffè, le chiaccherate, la chitarra, le cammInate... ma soprattutto quello Spirito. Era come una ventata di aria buona, che ci accomunava. ‘Avanti, avanti sempre!’ E noi, siamo andati sempre più in là, sempre un po’ più verso il Cielo. Una famiglia. Un qualcosa di più. Abbiamo condiviso il nostro Credere, abbiamo visto il dolore delle persone che in una candela accesa e in una preghiera affidavano la loro vita. Abbiamo assaporato il Bello, ma proprio quel Bello adesso dobbiamo portarlo con noi. Dobbiamo mostrare agli altri ‘la stessa gioia’. Allora anche la solita macchina, la solita vecchietta, il bar, gli amici ... li vedremo con occhi diversi e anche loro ci vedranno in modo diverso, perchè rivestiti di una nuova luce. Con un pensiero ai Pirenei che ci hanno salutato da lontano, vi ringrazio per questi giorni e non aspetto altro che una nuova avventura per dire ancora, insieme a voi ‘Eccomi!’. Grazie.

Alessio Bartolini - Cosa mi sono portato a casa dall’esperienza a Betharram? Bella domanda... Molte cose, innanzitutto una nuova esperienza di vita fraterna che rinsalda i legami e aiuta a capire il vero senso della comunità: camminare insieme pur con le nostre diverse esperienze e ognuno con il proprio passo verso la meta e l’origine del nostro cammino. Dall’esperienza di san Michele senz’altro una iniezione di fiducia sul fatto che in Cristo le nostre fragilità e le nostre miserie si trasfigurano nell’esperienza della croce... Inoltre il riflettere sul carisma della disponibilità, sul Fiat Voluntas Dei, che caratterizza la vita di san Michele é stata una provocazione in questo mio cammino verso il diaconato per mettere a fuoco alcuni aspetti importanti nella mia formazione.

Ilaria Giusti - Prima di iniziare questa esperienza, non sapevo cosa aspettarmi soprattutto dopo molti ritiri in cui ero io l’animatrice e sapevo perciò già cosa avrei fatto e come si sarebbe svolto il campo. A Betharram ho incontrato una persona che ancora non conoscevo se solo non superficialmente. Vedere i luoghi dove San Michele è nato, cresciuto, dove ha maturato la sua spiritualità e soprattutto condividerlo con un gruppo che si portava sulle spalle diverse esperienze e diverse esigenze, è stato molto bello. è stato come iniziare un nuovo cammino insieme a degli amici dai risvolti inaspettati. Entrare in contatto con la vita di San Michele, mi ha fatto molto riflettere sulla mia vita e sulle scelte che ho fatto. Dio è vivo e presente in mezzo a noi anche se non lo sentiamo o se, alcune volte, facciamo finta di non sentirlo. Lui c’è e trova sempre il modo e di farsi sentire, spetta a noi trovare il coraggio di ascoltarlo e seguirlo.

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