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14/07/2014

Vita della Congregazione (2)

Colei che salva dalle acque

Vita della Congregazione (2)

L’acqua è un elemento che accomuna la Vergine del Bel Ramo e quella dei Miracoli. Sono tante le grazie che la Madonna ha concesso nel Santuario presso il Gave a Betharram e nella chiesa in piazza del popolo, a Roma, a pochi passi dal Tevere.

 

Alla Madonna piace radunare i Betharramiti lungo i fiumi! Potremmo dire così per i miracoli “gemelli” avvenuti a Betharram e... a Roma.

È il fiume della storia che ce lo ricorda. A Roma è il 20 giugno 1525: un bambino di sette anni cade nel fiume Tevere a Roma e la corrente lo trascina via. La mamma è disperata: chi lo potrà salvare? Lì vicina, sulla riva del fiume, c’è un’immagine della Vergine Maria ed è a lei che la madre in angoscia si rivolge. Il bambino si salva e dichiara di aver sempre sentito una mano che gli sosteneva la testa fuori dall’acqua: la Vergine Maria lo ha salvato impedendogli di annegare! La gente accorre numerosa e già verso la fine di quell’anno si costruisce una piccola cappella sulle sponde del Tevere per onorare Santa Maria dei Miracoli. Più tardi, nel 1679, l’immagine miracolosa è trasferita nella Chiesa di Piazza del Popolo da cui prende il nome.

Nel 1914, 100 anni fa, sono i Padri di Betharram ad avere dal Papa Pio X la cura pastorale di questo Santuario Mariano così vicino alle loro origini. I Padri vi si trasferiranno l’anno seguente, nel 1915. Ancora una volta è la Bianca Signora che li cura e li accompagna nella loro missione, questa volta a Roma, dopo essere stati sfrattati dalla Chiesa dei Santi Angeli Custodi demolita per la costruzione di una galleria nella poco distante via del Tritone.

Quest’anno la comunità betharramita di Roma, con i confratelli della Casa Generalizia, ha aperto così la ricorrenza del centenario della presenza a Santa Maria dei Miracoli, con una Messa Solenne conclusasi con la preghiera di supplica alla Vergine Santa perché continui a guidare e proteggere il fluire della nostra storia di salvezza.

La storia che accomuna la Vergine del “Bel ramo” e quella “dei Miracoli”, ci fa invocare la Madonna con il termine di “Colei che ci salva dalle acque”! Potrebbe sembrare solo una bella favola, ma ascoltando le vicende di chi passa per il Santuario di Roma ci si accorge che sono molti i “fiumi” che rischiano di “annegare” la vita e la speranza. Così, la Madonna si fa approdo di salvezza per chi è alla ricerca di una rinnovata speranza nel proprio cammino. Nell’epoca Rinascimentale la Chiesa era posta in prossimità della Porta nord della città di Roma, così ad accogliere i pellegrini della via francigena c’era lei, la Vergine dei Miracoli, approdo sicuro dopo un lungo cammino insidioso. Nella nostra storia è stata la Vergine ad accoglierci dopo lo sfratto dalla Chiesa degli Angeli Custodi. La Vergine ci offre un luogo di riparo ancora oggi, dal frastuono della Piazza del Popolo così piena di turisti, di concerti, del “fiume” di quel via vai quotidiano in cui ciascuno è un estraneo agli altri, è uno tra molti, uno della massa. La Vergine ha aperto le sue braccia materne anche a due gruppi che qui si ritrovano regolarmente: il gruppo carismatico “Compagnia degli amici di Gesù, Giuseppe e Maria” e i membri dell’”Associazione famiglie separate cristiane”.

Celebrare e pregare “Colei che ci salva dalle acque” è, per tutti noi oggi, riconoscere questo debito di accoglienza che abbiamo verso Maria: sotto la sua protezione non affoghiamo, ella ci dà un motivo di speranza nel Signore Gesù, che è il “Bel ramo” a cui ci aggrappiamo per salvarci, l’Aria che ci permette di non affogare ma di restare vivi.

Uno dei gruppi accolti dalla comunità

Fedeli a questo debito di accoglienza, la missione della comunità di Betharram a Roma, è quella di continuare il gesto di salvezza di Maria, con la preghiera, l’accoglienza di chi in modo stabile o occasionale, varca la porta di questo Santuario per chiedere il Sacramento del Perdono, per rivolgere la propria preghiera al Signore Gesù o più semplicemente per trovare qualcuno disposto ad ascoltare la propria storia. La Chiesa così risponde ancora oggi alla sua vocazione di luogo aperto al fluire del mondo, porto sicuro in cui Maria ci insegna l’accoglienza e ci porta alla salvezza. È in questo spirito di servizio e di gratitudine che ci prepariamo a celebrare il 20 giugno del 2015: 490° anniversario del miracolo e centenario della presenza betharramita.

Simone Panzeri scj

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