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14/07/2014

Vita della Congregazione (1)

Una messe abbondante

Cattedrale di Chiang Mai - 28 giugno 2014.  Ordinazioni sacerdotali di Albert Saat Prathansiphong, Bithu Pithak, Thinakorn Martin de Tours Damrongisasin, Nontaphat Mayoe, Athit Kasetsukchai in presenza del Superiore Generale, P. Gaspar Fernández Pérez

In questo mese di giugno, il vento ha soffiato dall’est all’ ovest: i grani, seminati quasi 10 anni or sono, hanno avuto la forza, la costanza e la perseveranza di maturare e fiorire con grande gioia di coloro che hanno lavorato direttamente o indirettamente, come P. Austin Hughes, Superiore regionale, ci ricorda in questo articolo.

Oggi, come nei misteri gaudiosi del Rosario, Dio ci ha dato 5 ragioni per essere nella gioia, e ringrazio il Signore per l’ordinazione presbiterale dei miei 5 giovani fratelli, Saat, Nonthapat, Arthit, Pitak, e Thinakorn. Forse dovrei dire che abbiamo 7 ragioni per essere nella gioia, come i 7 doni dello Spirito Santo, visto che abbiamo anche un novello sacerdote per la diocesi di Chiang Mai e un novello diacono per la Thai Missionary Society. So, tuttavia, che mi perdonerete se parlo brevemente dei miei 5 fratelli betharramiti, perché è per loro che ho fatto un viaggio di 5000 miglia dall’Inghilterra per essere qui oggi, in questo fausto giorno. E anche se da oggi in avanti saranno chiamati Padri, rimarranno sempre miei Fratelli.

Innanzitutto desidero ringraziare le famiglie che li hanno educati e hanno dato loro la vita. Un sacerdote arriva all’ordinazione dopo aver dedicato lunghi anni allo studio, per apprendere molte cose riguardo alla scrittura, alla teologia e al lavoro pastorale. Ma il luogo dove per primo ha sentito parlare di Gesù è la sua famiglia. Ringrazio le famiglie, gli insegnanti e i catechisti dei villaggi che hanno aiutato a rendere Gesù una persona viva e reale per i miei fratelli, e che hanno seminato in loro i primi semi della vocazione.

In secondo luogo, vorrei descriverli proprio come la perfetta illustrazione della parola della scrittura: uno semina e l’altro miete (Gv 4,37). Si tratta inoltre di un tributo ai vecchi missionari venuti dall’Europa … alcuni dei quali sono ancora viventi! … È grazie a loro se abbiamo oggi un raccolto abbondante. Dico grazie a coloro che hanno lasciato la loro patria … Italia … Francia … Spagna … Irlanda … per aiutare a diffondere la buona novella o che hanno battezzato i nostri nuovi sacerdoti e li hanno formati e attirati con l’esempio. Come gli apostoli che hanno seguito Gesù, so che sono stati ricompensati.

In terzo luogo vorrei ringraziare i formatori qui presenti oggi e quelli che non ci sono più, che hanno contribuito alla formazione di questi giovani … i maestri dei novizi … i maestri degli scolastici … gli insegnanti del seminario e le loro guide pastorali. Il vostro lavoro è assolutamente necessario ma non è considerato attraente. Nella nostra congregazione di Betharram cerchiamo sempre di seguire l’esempio di san Michele, nostro fondatore, che ha imitato la chiamata del profeta Isaia e ha risposto alla chiamata di Dio dicendo: Eccomi, manda me!”. Nella nostra Congregazione circola una battuta: se qualcuno ci chiede di fare il formatore, rispondiamo “Eccomi, manda lui!” Ricordo spesso ai nostri formatori che, lavorando con i giovani, non puoi aspettarti da loro grande riconoscenza “qui e adesso,” ma che con un po’ di fortuna, ti ringrazieranno tra 20 anni. Rinnovo qui la mia sincera gratitudine verso di loro.

In quarto luogo vorrei ringraziare i Vescovi qui presenti, Mons Francis Xavier Vira e il suo predecessore, che sono sempre stati in buoni rapporti di amicizia con la nostra Congregazione, e mons Joseph Piboon che è stato tanto buono con noi in questi ultimi anni, quando i nostri fratelli hanno lavorato nell’estremità occidentale della diocesi di Nakom-Suwan. Amo ripetere che uno dei primi compiti di un vescovo è semplicemente quello di incoraggiare, e questo è qualcosa che sicuramente abbiamo ricevuto in Tailandia.

In quinto luogo, ringrazio i numerosi amici e laici, che hanno sostenuto la nostra Congregazione in vari modi; nel passato e nel presente. Alcuni con la loro preghiera … alcuni con la loro amicizia … alcuni con un aiuto finanziario … alcuni con il loro affetto e dedizione … alcuni con l’esempio … e alcuni con una critica costruttiva. Noi, preti e fratelli, siamo esseri umani, e benché ministri del Vangelo, abbiamo sempre bisogno noi stessi di pentimento e conversione. Come dice san Paolo: Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta (2 Cor 4,7). Un giorno questi vasi di creta possono essere affettuosi e saggi come Gesù, il buon pastore. Un altro giorno, questi vasi possono essere irascibili e stupidi come un asino. Per questo ringrazio il Signore per tutti coloro che ci aiutano a ricordarci davanti al Signore che siamo esseri umani e che possiamo lavorare per lui solo se siamo in un continuo atteggiamento di conversione. Grazie a tutti voi che volete bene ai vasi di creta e ci aiutate a proteggere il tesoro.

Austin Hughes scj
Superiore Regionale

 

La Regione “P. Augusto Etchecopar” ha celebrato l’Eucaristia nel giorno del Sacro Cuore, venerdì 27 giugno, con una grande manifestazione di fede ecclesiale: l’ordinazione sacerdotale di P. Wagner Aparecido Ferreira.

La città di Nossa Senhora do Perpétuo Socorro (nello Stato di San Paolo), nella sua antica chiesa parrocchiale, colma di fedeli locali e anche di molti Betharramiti venuti per la circostanza, ha condiviso la solenne celebrazione presieduta da Mons. Aloisio Pena Vitral, Vescovo di Teofilo Otoni, “tra suoni di trombe”.
P. Wagner (chiamato amichevolmente “Wagninho”), emozionato, ha ringraziato i presenti perché hanno collaborato nella realizzazione della sua vocazione, in modo particolare i suoi genitori. Avvolto in un clima festoso e solenne, il Bel Ramo brasiliano ha ringraziato Dio per il nuovo “germoglio” dato alla Chiesa.
P. Wagner avrà, come ambito pastorale, la missione in Uruguay, e si preparerà anche per servire nella formazione dei futuri betharramiti.

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