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17/01/2017

Verso il Capitolo Generale

Situazione economica e sociale del Paraguay

Verso il Capitolo Generale

Paraguay: luogo di grandi riserve idriche. Basta questo dettaglio per fare di questo Paese un luogo desiderato da molti. Il fiume Paraguay lo attraversa da nord a sud e il fiume Parana fa da confine orientale e meridionale.

Il maggior potenziale di ricchezza è costituito dalle due centrali idroelettriche costruite sul fiume Paranà: Itaipu, che nel dicembre scorso ha battuto il record mondiale di produzione di energia elettrica, con 100 milioni di MWh e la centrale di Yacyreta, anch’essa una delle più grandi al mondo. Certamente le risorse idriche sono condivise con Brasile e Argentina e il debito contratto per la costruzione ha ancora un peso considerevole, ma si profila all’orizzonte un futuro promettente.

Così si presenta il Paraguay ai visitatori: un bel paese, con grandi potenzialità. Potrebbe essere la Svizzera d’America, dicono alcuni. Con 7 milioni di abitanti e una superficie di 400.000 kmq, è il quarto esportatore di soja e il sesto di carne bovina, a livello mondiale. Una terra fertile che permette di realizzare tre raccolti all’anno; non si registrano terremoti né grandi perturbazioni atmosferiche. Uno dei paesi con il maggiore tasso di crescita (nel 2010 raggiunse il 14,5%); tempo fa si è pubblicata un’inchiesta secondo la quale in Paraguay la gente si considera più felice. E molti giovani: la quarta parte della popolazione ha un’età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Altro aspetto interessante è il bilinguismo: guaraní e spagnolo sono le due lingue ufficiali. Il 90% della popolazione parla il guaraní. La maggior parte si esprime anche in spagnolo: ma nelle conversazioni informali preferisce la lingua locale e ancor di più quando vuole esprimere sentimenti profondi. Un cuore guaraní in un abito spagnolo: questo si vede chiaramente nelle danze popolari.

Pochi ricchissimi, 38% classe media, 20% poveri senza accesso a servizi primari: la ingiusta distribuzione della ricchezza, la corruzione dilagante e la inadeguata amministrazione delle risorse, sono sicuramente fattori che incidono negativamente e creano ampi fronti di malcontento. Il paraguayano difficilmente si lamenta della sua situazione ed è capace di dirti che sta bene, anche quando si trova oppresso; tuttavia vive sognando tempi e situazioni migliori, la famosa terra “senza male” (tanto radicata nel cuore guaraní).Negli ultimi decenni si è registrato un notevole movimento di immigrazione, specialmente dall’oriente e dai paesi arabi, spinti dalla crescita commerciale legata alla centrale di Itaipu. Ci sono anche importanti comunità di europei che hanno aiutato a ripopolare il Paraguay, dopo il genocidio della guerra chiamata della triplice Alleanza. Nel 1870, alla fine del massacro, si contarono in tutto il territorio 116.350 abitanti, dei quali solo il 10% erano uomini, giovani e adulti. Questo spiega l’impellente necessità di ripopolamento e i numerosi casi di madri nubili e di figli non riconosciuti dai loro padri.

Questi aspetti preoccupanti non arrivano a oscurare la grande umanità del paraguaiano: tenerezza, solidarietà, ospitalità, talento artistico e musicale. Chi ha conosciuto il Paraguay, ne sentirà sempre la mancanza.

Scendendo dall’aereo ci troveremo davanti a grandi palazzi moderni, simbolo della notevole crescita economica degli ultimi anni. Dicono che nelle banche c’è molto denaro e che gli interessi sono alti. La macro economia va bene, lo stesso non si può dire della microeconomia.

A livello politico si nota la scarsa formazione civica dei cittadini. I 35 anni della dittatura militare con il presidente Stroessner hanno condizionato negativamente la partecipazione della maggioranza: era proibito parlare e pensare, ed evidentemente non si poteva scegliere. Oggi si alternano governi eletti democraticamente, però con insufficienti meccanismi di controllo, tanto da parte dei cittadini, quanto delle stesse istituzioni: questo favorisce la corruzione, per la quale il Paraguay occupa i primi posti a livello mondiale. Servizi di salute pubblica e di educazione sono francamente da quarto mondo.

Non esiste né mai esisterà una terra “senza male”: la sfida consiste nel formare cittadini più attenti, meno egoisti e più impegnati a servizio della Patria. Questa fu la missione che il Papa Leone XIII ha affidato ai primi betharramiti che sono entrati in Paraguay, nel 1904. Attraverso l’educazione nei nostri cinque bei collegi, con la pastorale parrocchiale e i servizi sociali verso i più deboli, la nostra missione continua a essere attuale e ad attirare.

Il Paraguay ci attende: senza preconcetti, né giudizi superficiali, semplicemente con il desiderio di conoscere, ascoltare, valorizzare, imparare, perdonare: certamente un popolo benedetto, aperto e sensibile verso tutto ciò che viene da Ñandejara [Dio] e dalla Vergine, così come sono benedette le acque del lago Ypacarai, sulle cui sponde, si svolgerà il Capitolo Generale. Acque benedette, questo il significato etimologico di questo nome (Ypacarai), poiché Fra’ Bolaños le benedisse, a suo tempo, per spaventare gli spiriti maligni.

Tobia Sosio scj

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