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Thailandia Assemblea 1
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14/11/2016

Vita della Congregazione

Conti e In-cont(r)i...

Vita della Congregazione

Dal 26 al 30 settembre scorso, P. Graziano Sala scj, economo generale, accompagnato dal Sig. Luigi Pirovano (collaboratore nell’amministrazione della Congregazione) si è recato in Thailandia, nella nostra casa di Chiang Mai, nella quale ha potuto incontrare i religiosi per aiutarli a inserire la contabilità delle comunità e del Vicariato nel sistema amministrativo online della Congregazione.

Alla fine del mese di settembre, ho avuto modo di recarmi in Thailandia, dove ho potuto incontrare i nostri confratelli di quel Vicariato.

Accompagnato dal Sig. Luigi Pirovano, collaboratore prezioso nell’amministrazione della Congregazione, ci siamo trovati nella casa del Vicariato di Chiang Mai ed abbiamo vissuto insieme per quattro giorni, durante i quali abbiamo cercato di insegnare a inserire la contabilità delle comunità e del Vicariato nel sistema amministrativo online della Congregazione e durante i quali abbiamo, soprattutto, potuto ascoltare e condividere con loro le domande, le difficoltà incontrate, in poche parole la loro vita quotidiana. A distanza di qualche settimana, desidero condividere queste riflessioni.

Quante volte, nelle nostre comunità, ci è capitato di dirci: “Ma perché tutta questa fatica a fare i conti?” “Tutto sommato non è questo che importa; ciò che importa è vivere con criterio, con sobrietà!”. È vero. In fondo per vivere il voto di povertà da religiosi betharramiti non c’è bisogno di tutto questo!

Eppure mi hanno sempre insegnato che i principi senza elementi applicativi, sono dei bei teoremi che, alla fine, non rimangono in piedi. Anzi, crollano senza lasciare tracce di sé.

Le frasi ad effetto sulla povertà equivalgono a belle impalcature che, non avendo ancoraggi, tendono a crollare e a fare del male.

Immaginate cosa significhi questa bella frase della Regola di Vita: “Mediante il voto di povertà ci impegniamo a non possedere nulla”. È una bella frase… Certamente nell’epoca di Papa Francesco fa anche un certo effetto. Possiamo anche vantarcene, ma… Che significa? Vale a dire, come la applico? Qual è lo stile con il quale un betharramita vive la povertà?

La RdV continua: “Mettiamo in comune i nostri beni materiali, le nostre risorse umane e spirituali” (RdV 49). Già questo comincia a chiarire un principio: vivere la vita di povertà per noi betharramiti vuol dire condividere quello che siamo e che abbiamo. È tutto? No.

La RdV continua: “La condivisione dei beni ci obbliga a dipendere dal Superiore per il loro uso. A lui rendiamo conto dell’uso del denaro e dei beni materiali che sono messi a nostra disposizione” (RdV 49). Ecco un secondo principio applicativo: rendere conto. Finito qui? Non ancora.

Sempre al n. 49, la RdV continua: “Utilizziamo i beni della comunità nella misura in cui sono necessari alla missione.” Il criterio supremo della nostra povertà, ciò che determina e chiarifica l’affermazione “non possedere nulla” è esattamente la missione.

Dunque, rifacciamo il punto del discorso: vivere la povertà per noi vuol dire fare tre cose:
1. condivisione dei beni;
2. trasparenza sul loro uso;
3. dipendenza.
Il tutto nell’ottica della missione.

Ritorniamo adesso alla nostra questione iniziale: perché fare i conti? Perché perdere tempo per queste cose fastidiose?

La risposta è semplice: l’azione concreta del fare i conti ci fa essere concreti nel voto di povertà. Ci fa vivere quelle tre dinamiche di cui abbiamo parlato prima: condivisione, trasparenza, dipendenza.

Senza questa operazione diventiamo noiosamente autoreferenziali e stancamente ripetitivi di principi nei quali, alla fine, neanche noi crediamo più.

In un clima di faticoso e gioioso impegno, ho potuto constatare che tutti i religiosi presenti, tra i quali non solo gli economi (direttamente interessati), ma anche i superiori e molti religiosi, hanno voluto essere presenti per imparare, vedere. In una parola mi piace dire che hanno voluto partecipare!

Muniti di computer, con una connessione WI-FI ballerina, non sempre all’altezza della necessità di lavorare online, ognuno si è esercitato, con l’aiuto delle spiegazioni di Luigi Pirovano, a capire come stilare un budget per la propria comunità. Si è potuta constatare anche la necessità di stilare un budget.

Successivamente si è passati ad inserire i conti della propria comunità all’interno del format della Congregazione.

E, mentre si notavano gli occhi correre sfogliando le pagine di una contabilità precisa ma scritta su registri cartacei, le caselle del sistema operativo si andavano pian piano riempiendo. Certo, la partita a calcio delle ore 16,30 era fondamentale. Contribuiva a chiudere la giornata in bellezza! In fondo anche questo momento di svago ha colorato di significato l’incontro: non solo fatica, ma anche svago.

Non è forse quello che chiede la RdV al n. 130, quando auspica che in ogni comunità ci siano dei tempi “di condivisione e di distensione”?

Graziano Sala scj
Economo Generale

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