• English
  • Français
  • Italiano
  • Español
Copia di Roma 1 compressa
Tu sei qui:Home / NEF / NEF 2014 / Notizie in Famiglia - 14 Dicembre 2014 / Vita della Congregazione
13/12/2014

Vita della Congregazione

Comunità oltre i confini nazionali

Vita della Congregazione

Quale può essere il segno naturale dei vincoli che esistono tra membri di una stessa famiglia religiosa? Nel momento della prova, nel momento del bisogno, o semplicemente quando siamo chiamati a testimoniare che una famiglia religiosa non è un gruppo di persone preoccupate del loro destino o dei loro interessi personali, quale può essere questo segno? La risposta è da cercare nell’art 224 della nostra Regola di Vita e nell’esperienza vissuta dalla Regione Beata Maria di Gesù Crocifisso.

Piccolo è bello: La famiglia di Bétharram non è grande come quella dei Gesuiti o dei Salesiani, non è potente come quella dei Francescani, neppure possediamo grandi monasteri come i Benedettini. La nostra famiglia è piccola con meno di 300 membri professi perpetui. Ma piccolo è bello e abbiamo il diritto di esistere. P. Timothy Radcliffe OP, una volta ha paragonato le piccole Congregazioni alle piante di una foresta tropicale. Ci sono molte specie in una foresta tropicale e ognuna ha la sua funzione per l’equilibrio ecologico dell’insieme. Lo stesso avviene per una piccola Congregazione: abbiamo il nostro ruolo nell’equilibrio ecologico divino, e il nostro carisma è stato tre volte benedetto dalla chiesa, la foresta tropicale di Dio.

I bei giorni passati: Prima della divisione in Province nel 1947, tutti i religiosi ricevevano la loro formazione di base insieme. Potevi essere nato a Birmingham, a Bordeaux, a Bologna a Buenos Aires: in ogni caso studiavi filosofia a Nazareth e teologia a Betlemme. Ricevevi una formazione comune e conoscevi i tuoi coetanei nei diversi paesi. Lo scambio di religiosi tra diversi paesi era molto comune allora. Accadeva spesso che un Inglese lavorasse in Cina, un Francese in Argentina, uno Spagnolo in Tailandia, e un Irlandese in Palestina. Un sistema che funzionava abbastanza bene finché la politica mondiale lo ha reso impossibile.
Il concetto di Aiuto Inter-Provinciale è stato lanciato nel Capitolo Generale del 1969, ma, fatta eccezione per i paesi tradizionalmente di missione quali Tailandia, Palestina e Costa d’Avorio, non ha mai preso veramente piede.

La nuova era: Ma a partire dalla formazione delle Regioni nel 2008, dalla nuova Regola di Vita del 2009 e dallo slancio che il Capitolo Generale del 2011 ha impresso per la formazione di comunità internazionali, l’interscambio di persone è sempre all’ordine del giorno. Nella nostra Regione Beata Miriam, tutto questo è avvenuto in modo naturale ed è diventato ormai una necessità. Nel 2002, quando l’Inghilterra divenne Provincia e si assunse la responsabilità per l’emergente Delegazione Indiana, ero consapevole che la comunicazione tra le due parti della Provincia non sarebbe stata facile e soggetta a incomprensioni di carattere culturale. Per questo nel 2006 parlai a P. Saverio della possibilità che alcuni studenti Indiani venissero in Inghilterra per una parte dei loro studi in preparazione al sacerdozio. In questo modo, una nuova generazione di religiosi indiani avrebbe conosciuto i religiosi in Inghilterra, e a nostra volta li avremmo conosciuti meglio.

Wilfred, Vincent e Pascal, studenti a Oscott
e ordinati diaconi nel 2010 a Olton

Studenti a Oscott: Questo progetto si è realizzato quando nel 2007, Pascal, Vincent e Wilfred sono venuti a Solihull e hanno frequentato il corso di Teologia a Oscott College per 4 anni, prima di essere ordinati sacerdoti. Hanno portato una ventata di giovinezza nella vita comunitaria in Inghilterra e ci hanno aiutato a comprendere meglio la mentalità dei giovani religiosi Indiani. Ancora oggi continuano a dare il loro contributo per una maggiore conoscenza del Vicariato di Inghilterra da parte del Vicariato dell’India.

Furto di pecore? Quando, 20 anni fa, sono sorte le comunità indiane, dicevamo sempre che non avremmo preso i religiosi Indiani per riempire i vuoti lasciati dalla scarsità di vocazioni in Europa, perché questo sarebbe stato una forma di neo-colonialismo o perfino di furto. Ma da allora la situazione è cambiata, e ora abbiamo bisogno di mantenere un certo livello di comunità in Inghilterra per continuare a sostenere le comunità Indiane. Senza la nostra presenza in Gran Bretagna, non ci sarebbero fondi per sostenere la formazione in qualche altra parte del mondo. E’ per questa ragione che abbiamo osato chiedere a P. Wilfred di diventare il Vicario Regionale, a P. Mongkhon e a P. Vincent di essere parroci. Abbiamo ritenuto necessario avere tre comunità perché la presenza di Bétharram in Inghilterra continuasse a vivere in attesa che le vocazioni riprendessero ad arrivare dall’Inghilterra.

Sentirsi benedetti: Siamo stati molto fortunati per il fatto che i tre religiosi venuti in Inghilterra dalla Tailandia e dall’India si conoscessero già dai tempi della loro formazione, e tutti già conoscevano Fr Gerard che è stato un legame importante in questo processo. Hanno saputo adattarsi con molta facilità e hanno accettato di imparare e di essere aiutati.

Registrazione: Per accogliere religiosi Asiatici per un lungo periodo, abbiamo dovuto iscriverci alla “Borders Agency” britannica e soddisfare tutti i loro requisiti, che sono molto stringenti. Queste regole hanno soprattutto lo scopo di tenere lontano terroristi Islamici e persone con falsi permessi di lavoro, ma le procedure sono state complicate e costose e abbiamo dovuto produrre una documentazione molto elaborata. Le procedure per richiedere un permesso di lunga durata per un prete costa come minimo € 1.000, cifra che bisogna sborsare anche se il permesso non viene concesso. Tutto questo viene prima che si aggiunga il costo del biglietto aereo. Anche un permesso di breve durata può arrivare a € 200. Ma i religiosi che hanno ottenuto sia il visto di lunga sia di breve durata (p.e. P. Stervin e P. Chan) sono stati una benedizione per il Vicariato e questo fa anche onore alla loro generosità.

Uno cuore generoso e uno spirito ben disposto: Una grande generosità è stata subito evidente quando ai religiosi è stato chiesto (sia dal Consiglio Regionale sia da quello Generale) di esercitare ministeri specifici all’estero. Qui penso a P. Stervin e P. Pornachai a Pau, P. Chan come maestro dei novizi a Bangalore, P. Kriangsak per il corso formatori in India, e P. Jose Kumar in Terra Santa. E durante la formazione delle Regioni, P. Tidkham e Fr Gerard hanno svolto con generosità il loro servizio nella formazione a Bangalore. Storicamente, la fondazione di Bangalore è legata naturalmente alla disponibilità di P. Enrico, P. Mirande e Fr Michael. Chi ha lasciato la sua terra d’origine, lo ha fatto con grande generosità, e ha affrontato con coraggio le domande delle autorità preposte all’immigrazione, sempre sospettose ogni volta che si rinnovava il visto di breve durata.

Benedizioni e difficoltà: Anzitutto le difficoltà:

E’ stata avvertita una certa resistenza verso i numerosi stages in Inghilterra 10 anni fa, poiché sembrava che il peso finanziario era sostenuto interamente dal Vicariato d’Inghilterra. Ma questo è diminuito man mano che i benefici provenienti dal ricevere religiosi dall’estero si facevano tangibili.

I visti di lunga durata richiedono ancora un iter lungo e costoso, con i regolamenti che cambiano ogni anno. Alcuni, come P. Chan che va in India per un lungo periodo, devono affrontare molta insicurezza riguardo allo status del loro visto.

L’adattamento culturale, un problema sempre attuale per chiunque lavori lontano dalla patria, può essere attenuato solo dal passare del tempo.

La collocazione di religiosi all’estero non segue uno schema generale, ma è legata a particolari bisogni che sorgono. Questo può suscitare nei giovani religiosi una domanda: Perché non sono stato scelto per andare in Inghilterra? Perché non sono stato scelto per andare in Israele? O per andare in Francia? Non è facile dare una risposta.

Le benedizioni:
La nostra Regione è stata ravvivata in questi ultimi anni dallo scambio e dalla condivisione tra nazioni diverse. Nonostante gli 8.000 km di distanza, le sette ore di fuso orario e il costo elevato dei viaggi internazionali, le nostre comunità sono state arricchite e rese più vive.
Abbiamo sviluppato una maggiore sensibilità verso l’internazionalità della famiglia di Betahrram e abbiamo maturato la consapevolezza che i nostri legami di famiglia non appartengono a questo o quel gruppo etnico, ma che tutti apparteniamo alla famiglia del Cuore di Gesù.
La nostra visione di chiesa è stata arricchita e in ogni nazione vediamo più chiaramente che la ‘normalità’ non è definita da ciò che abbiamo sperimentato fin dalla nostra fanciullezza a Bangalore, Birmingham o Bangkok, ma dal nostro appartenere alla Chiesa Universale con persone caratterizzate da una molteplicità di riti, forme, dimensioni e colori diversi.
Il lavoro della formazione, troppo grande per un solo vicariato, ha tratto molto beneficio dall’unire le risorse, la comunicazione e i formatori.

Conclusione

Benché gran parte di quello scritto sopra sia contenuto in un breve articolo (224) della nostra Regola di Vita, è però il frutto della tradizione di Bétharram. Abbiamo una coscienza internazionale fin dai tempi di San Michele; anche se non siamo mai stati una grande congregazione, la nostra visione ha sempre avuto una forte dimensione internazionale, che ha influenzato la comprensione del nostro carisma e della nostra vocazione. La Terra Santa ci ha dato l’amore per le scritture; la Cina l’amore per l’Oriente e l’Argentina ha confermato la nostra missione educativa. Oggi stiamo imparando di nuovo il mistero del nostro posto nel mondo, e come la velocità delle comunicazioni e il cambiamento del clima ci hanno insegnato molto circa l’interconnessione globale, la nostra piccola famiglia religiosa con il suo forte senso di comunità che attraversa i confini nazionali ha molto da offrire alla foresta tropicale di Dio.

Austin Hughes, scj
Superiore Regionale

Azioni sul documento

nef

NEF logo portletNEF, NOTIZIE IN FAMIGLIA

Nef è il bollettino ufficiale della Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram.
La redazione è a cura del Consiglio Generale.

Per leggere la NEF puoi consultare l’apposita sezione del portale che contiene anche l'archivio degli anni scorsi.

Qui sotto gli ultimi tre numeri pubblicati...