Voci al Capitolo (2)
Messaggio dei laici della Regione Etchecopar
Dal 12 al 14 maggio si è svolto, in contemporanea con il Capitolo Generale, un incontro dei laici betharramiti provenienti dai tre Vicariati che compongono la Regione P. Augusto Etchecopar. L’incontro è culminato nella festa di San Michele Garicoïts, durante la quale laici e religiosi insieme hanno condiviso il cammino che stavano vivendo.
Tutti si sono dissetati attingendo alla “stessa sorgente” (RdV n. 3), ciascuno secondo la propria vocazione. Ciò che è emerso, da parte dei laici, è una riflessione molto interessante e significativa…
Constatiamo che nella Regione, e probabilmente nel mondo intero, è in atto un lento processo di perdita del senso di Dio nella vita delle persone; questo comporta una disumanizzazione delle persone e la perdita del senso reale della vita.
Rileviamo inoltre che la famiglia ne esce gravemente compromessa: le realtà con le quali ci confrontiamo dimostrano che la famiglia, allontanandosi dallo stile di quella di Nazareth sta cedendo di fronte alle realtà congiunturali. Le difficoltà della vita quotidiana conducono i giovani a rifugiarsi in attività che non sono sane e recano loro danno dal punto di vista fisico e spirituale. A livello educativo è sempre più difficile far riferimento ai valori spirituali a causa del fatto che i Paesi si dichiarano Laici e le autorità e la società riducono l’importanza dell’ambito spirituale.
Di fronte a questa realtà, affermiamo che è nostro dovere intensificare il lavoro di formazione e di accompagnamento della persona e della famiglia; è necessario mantenere viva l’importanza della famiglia, rimanendo però aperti a ricevere con un atteggiamento misericordioso le varie realtà che esistono: accoglierle con molto amore e accompagnarle nel loro cammino spirituale.
Con l’intento di raggiungere questo scopo, proponiamo di lavorare nei seguenti ambiti:
• Lavorare a un progetto globale a livello di Congregazione sviluppandolo in modo congiunto tra laici e religiosi con linee chiare e comuni a tutte le opere della congregazione. Tornare alla sorgente, lavorare in chiave missionaria.
• Promuovere la comunicazione e la collaborazione a livello regionale, creando relazioni al fine di collaborare nella formazione degli agenti pastorali e accompagnarne lo sviluppo. Valorizzare gli incontri dei laici e organizzarli periodicamente in diverse località.
• Far ricorso senza paura alle diverse scienze e al lavoro interdisciplinare. Dare un’impronta professionale ai gruppi di lavoro quando questo si renda necessario. Rimanere aperti a nuovi stili di azione e al rinnovamento.
• Farsi carico del ruolo dei Laici Betharramiti, sia noi che i religiosi. Sviluppare spazi per lavorare l’elemento spirituale delle persone in tutti gli ambiti della vita e questo ci permetterà di formarci specialmente nel Carisma Betharramita.
• Di fronte alle diverse realtà che affrontiamo nei collegi, nella catechesi parrocchiale e nei gruppi giovanili, dobbiamo essere preparati a rispondere a un’infinità di situazioni ed essere in grado di scoprire quando dobbiamo far ricorso a professionisti in casi che superano le nostre capacità di trovare una soluzione o assicurare un accompagnamento. Dobbiamo formare formatori che trasmettano il carisma alle persone nuove che entrano nei collegi, nelle parrocchie e nei gruppi di laici.
• Migliorare la comunicazione e la conformazione delle relazioni per poter lavorare insieme e condividere esperienze e realtà. Vivere una missione condivisa in tutti i vicariati.
• Di fronte alla carenza di vocazioni Betharramite, cercare spazi propizi in scuole e parrocchie. Formare una equipe di lavoro comprendente laici e religiosi affinché insieme lavorino a favore delle vocazioni per la Congregazione e per la Chiesa.
• Essere scuole inclusive con alunni diversamente abili, formare i docenti e lavorare maggiormente l’identità spirituale dei nostri collegi.
• Lottare per ridurre la differenza esistente tra ricchi e poveri a partire dalla testimonianza e dall’austerità dei nostri religiosi e dei nostri laici.
• Utilizzare i mezzi della tecnologia, le reti sociali, condividere, pubblicare, etc.
• Pensare a un progetto di educazione all’amore (affettività e sessualità) per ogni vicariato.
APARECIDA 432 | La famiglia è uno dei tesori più preziosi dei popoli latino-americani e caraibici, ed è un patrimonio dell’intera umanità. Nei nostri Paesi, una parte importante della popolazione vive in difficili condizioni di vita che minacciano direttamente l’istituto familiare. Nella nostra condizione di discepoli e missionari di Gesù Cristo, siamo chiamati a lavorare perché questa situazione sia trasformata, e la famiglia assuma la sua identità e la sua missione.
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