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17/01/2017

I primi compagni di Michele Garicoïts

Simon Guimon, un carattere di fuoco

I primi compagni di Michele Garicoïts

Conosciamo i primi compagni di San Michele che, con lui, hanno condiviso un sogno e hanno cercato di realizzarlo nella Chiesa del tempo? Immagino di sì: chi non conosce P. Guimon, P. Chirou, P. Larrouy, P. Perguilhem, P. Fondeville, P. D. Barbé, P. Sardoy? Ma forse non tutti ne conoscono i tratti, l’incontro decisivo con San Michele, la scelta di spendersi con lui in un progetto ispirato da Dio e che li ha portati a essere le colonne della Congregazione nascente, nonostante tutte le fatiche e i disagi, gli slanci e le difficoltà caratteriali… Insomma si tratta di storie interessanti da conoscere e raccontare…

Mons d’Arbou, nominato vescovo di Bayonne nel 1830, vuole continuare il progetto di Mons d’Astros: riportare tutti i suoi seminaristi a Bayonne. Il vecchio superiore di Bétharram, Pierre-Procope Lassalle, muore il 5 luglio 1831. Gli succede Michele Garicoits. E al posto di quest’ultimo al Convento d’Igon: Simon Guimon, ex missionario. Ma questo ha breve durata: il rigore del nuovo cappellano disorienta giovani religiosi e postulanti. Jeanne-Élisabeth Bichier des Ages esprime la sua preoccupazione; Michele Garicoits riprende allora la strada di Igon... per altri 30 anni!

Ben lungi dallo scoraggiarsi, Simon Guimon si mette alla scuola del nuovo responsabile di Bétharram. In questo modo si forma, più che un amico, il suo primo collaboratore. Come previsto, il seminario di Bétharram si svuota dopo l’ordinazione del 23 dicembre 1833. Finalmente, p. Guimon riprende le sue corse folli attraverso le parrocchie. Michele Garicoits, da parte sua, non va oltre il convento di Igon: quattro chilometri! Ma quale itinerario spirituale!Al contatto con le religiose, Michele Garicoits si sente chiamato a fondare una congregazione; un ritiro con P. Leblanc, gesuita, lo conferma in questo proposito: “Sarete padre di una famiglia che sarà nostra sorella”. Fine 1832, dopo un’accesa discussione, convince Simon Guimon: questi diventa il suo primo compagno, convinto difensore della fondazione. Mons d’Arbou è meno entusiasta: accetta la costituzione di una società a Betharram; restio ad accettare che dei sacerdoti entrino a farne parte.Michele Garicoits pensa che Simon Guimon gli è molto legato. Eppure un giorno, scopre una lettera: quattro pagine di insulti. La lettera è firmata: Guimon! Le cose si chiariscono subito. Leggendola, il presunto autore si rattrista; rilegge ed esclama: “È la mia scrittura, la mia firma; ma non l’ho scritta io; è il diavolo!” Si getta al collo di san Michele e i due restano abbracciati a lungo, gli occhi umidi… Nel 1841, vescovo di Bayonne da tre anni, Mons Lacroix arriva a Bétharram con una regola per preti ausiliari. Con foga, Simon Guimon esige i voti religiosi; e, quando ormai crede di aver persa la battaglia, cade ai piedi del Vescovo, e giura che si sarebbe rialzato soltanto dopo essere stato esaudito. Segue un periodo di silenzio, di lungo silenzio. Il Vescovo cede e accorda al piccolo gruppo i voti e le regole scelte da Michele Garicoits. Padre Guimon ha un carattere impulsivo che lo porta a compiere gesti stravaganti che gli valgono note di biasimo. Ogni volta, accetta e chiede perdono, spesso in ginocchio.

Beñat Oyhénart scj

 

Corrispondenza di San Michele pubblicata e annotata da P. Miéyaa scj Nel 1855, quando il colera imperversava nel paese, san Michele aveva inviato quasi tutti i suoi missionari nelle parrocchie per aiutare i parroci a prestare soccorso agli ammalati. L’epidemia seminava strage e, male ancora peggiore, la miseria era così grande che molti morivano per mancanza di cure. P. Guimon aveva ricevuto del denaro sia da alcuni preti baschi sia - così sembra - da Mons Lacroix. A causa del voto di povertà, non poteva né osava disporre del denaro senza regolare autorizzazione. La richiese al suo superiore. San Michele Garicoits gli rispose con questo breve scritto (lettera 113 bis):

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Oh, mio caro amico, cosa mi chiedi mai? Quando ti sacrifichi per le anime, da’, da’ tutto ciò che hai. Soccorri questi sfortunati; fa’ tutto quello che è nelle tue possibilità per alleviare le loro sofferenze.
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Ritroveremo tra qualche tempo Padre Guimon e il suo ardore missionario al momento della solenne partenza per l’America. In attesa di quegli eventi, dal 1833, un terzo compagno si è unito ai due primi membri della piccola congregazione nascente: P. Jean Chirou.

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