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14/10/2016

I laici e il carisma di Betharram

Ai padri del Sacro Cuore di Gesù di Betharram...

I laici e il carisma di Betharram

Dopo tre decenni è stata restituita l’unità pastorale di Montemurlo alla Diocesi di Pistoia. Mancanza di personale, necessità di ridimensionare la nostra presenza per assicurare una vita religiosa significativa... Questi sono i motivi principali che hanno portato alla decisione di chiudere una comunità che, dal 1980, ha proposto ai parrocchiani una vita pastorale con l’impronta della nostra spiritualità e fatto conoscere il nostro santo e le sue virtù. Tanti se lo ricorderanno per molto tempo, o magari per sempre...

Esiste un Sogno, nato 36 anni fa, quando uomini di buona volontà decisero di fermarsi qui a Montemurlo. Una mattina, sotto l’umida terra di casa nostra, nascosero un seme che subito cominciò a crescere. 
Questa è la storia di un ultimo Sogno...

Trentasei anni, vi rendete conto? Non è solo tempo che passa, sono una moltitudine di vite che avete conosciuto: persone che sono nate e che con voi sono cresciute, persone che grazie a voi si sono incontrate e magari sposate, persone che hanno fatto figli che voi avete battezzato, persone che con voi hanno attraversato momenti di gioia e di dolore, persone che sono morte e poi ancora rinate. La fede spesso si trova davanti a momenti difficili, quasi incomprensibili e anche Dio sembra tacere, sembra nascondersi, senza che tu riesca a trovare le risposte che cerchi. Vi ricordate il seme di cui ho parlato poca fa? Ripartiamo da lì.

Madre Teresa era solita chiamare Gesù, “l’Assente”, proprio per il Suo tacere e il Suo nascondersi, ed è così, Dio si nasconde, ma dove? Io credo di averlo scoperto... da quando ero poco più che una bambina ho potuto, pian piano negli anni, accorgermi di un piccolo grande miracolo: Dio si è nascosto dentro ai vostri occhi, nelle vostre mani, nei vostri piedi, ha preso dimora nel vostro “Eccomi”, quel “Sì” coraggioso che San Michele per primo ha saputo pronunciare con coraggio. Grazie alle vostre parole e al vostro esempio ho potuto gustare quanto di più prezioso si può ricevere in dono dalla fede: ho sperimentato la Vita come un cammino e il nostro essere pellegrini affamati della Bellezza di Dio. Ho capito che la Vita è passione: va coltivata e curata in ogni suo aspetto, dalle fondamenta fino all’ultima finestrella dell’anima. Ho imparato che la Vita è comunità: condividere insieme gioie e dolori, pensieri, desideri, aspettative, difficoltà e incomprensioni. Mi sono accorta, con grande sorpresa, che la Vita è amicizia: in questi ultimi anni non ho trovato solo dei sacerdoti mandati qui al servizio delle nostre parrocchie, ho trovato degli amici. Ho imparato che seguire Gesù significa gioia, perché gioia è tutto ciò che si riceve quando si apre il cuore a Cristo. La figura di San Michele, che tanto avete desiderato farci conoscere, è entrata nelle nostre storie quotidiane come un compagno di fede, un esempio umile e semplice da seguire. Il suo è un volto familiare, non è più solo un santo, ma è divenuto un santo-amico, una presenza speciale nel cuore di ognuno di noi. Familiare è diventato anche il nostro passare degli anni qui insieme: siamo diventati una famiglia. L’identità plasmante della nostra Comunità si è rivestita, col passare del tempo, dell’energia del vostro carisma e del riflesso del vostro spirito di servizio. Insieme abbiamo preso forma, come un disegno da colorare, messo da Dio nelle vostre mani e realizzato con successo da ognuno di voi. Uno per uno siete passati nelle nostre parrocchie e avete contribuito ad aggiungere un tassello di questa icona preziosa, diventata poi la nostra Unità Pastorale. Generazioni intere cresciute con l’instancabile presenza di padri, pronti a condurci per mano in ogni tappa della vita. (...)

Infine, vorrei fare un ringraziamento speciale a quattro persone che mi hanno guidato in modo particolare lungo il mio percorso di crescita: ringrazio padre Alessandro, il primo “Don” che ho conosciuto quando ero bambina e grazie al quale ho dei ricordi d’infanzia bellissimi, come i campi scuola all’Abetone, gli incontri insieme a suor Anna sulla vita, sul viaggio, sulla meta, le recite e le lunghe camminate in montagna. Ero in V elementare, quando una mattina sei entrato in classe dicendo: “Si desidera vedere la Vetta e sulla Vetta si fissa lo sguardo”: è grazie a questa frase che oggi posso dire di non sentirmi più vagabonda, ma pellegrina! (...).
Ringrazio padre Pietro per la sua forza, i suoi consigli e le sue tirate d’ orecchie quando ne ho avuto bisogno. (...) Grazie perché ogni singola parola che hai pronunciato è stata una spinta sempre maggiore verso l’accoglienza piena di Dio.

Da ultimo, voglio ringraziare due amici: ringrazio padre Maurizio per il suo carisma instancabile, per tutto ciò che ha portato avanti con devozione e con amore nella nostra Unità Pastorale, per la sua vicinanza ai giovani, a cui ha sempre riservato un posto speciale nel suo cuore. Lo ringrazio per la sua grande voglia di fare e per tutto ciò che ci ha dato. Ringrazio padre Simone, una guida spirituale, un amico e una presenza costante fra noi giovani. Lo ringrazio per averci aiutato a riprenderci dai nostri momenti difficili, per la sua ammirabile capacità di coinvolgere noi ragazzi con incontri di formazione e di preghiera, accompagnandoci in esperienze uniche come le Giornate Mondiali della Gioventù, il Cammino di Santiago, il capodanno a Roma, i ritiri spirituali, i concerti meditazione, le lunghe e belle chiacchierate fatte in allegria. Grazie per aver avvicinato giovani di ogni età e per averci dedicato con passione il tuo tempo!

Ma voglio ringraziare ognuno di voi, dal primo all’ultimo vi porto dentro al cuore e per tutti conservo un’immagine bella e gioiosa. Vi affido con grande affetto alla dolcezza infinita della Madonna, perché possa accompagnarvi nel proseguimento della vostra missione e perché in voi non venga mai meno quell’Eccomi, il seme senza il quale tutto questo non sarebbe mai stato possibile. So che sempre saremo vicini nella preghiera e nell’amicizia.

Come prima e più di prima: avanti sempre, fino al Cielo! Grazie per questo Sogno!

“Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.”

Alessandra Corti

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