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Sessione 3
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13/09/2014

Vita della Congregazione (2)

Capitolo Regionale della Regione P. Etchecopar

I membri del Capitolo Regionale PAE

Lo scorso mese di luglio, dal 17 al 20, si è svolto a Lambaré, Asuncion (Paraguay), il II° Capitolo Regionale chiamato “Intermedio”, alla presenza di 18 membri e del Superiore Generale P. Gaspar Fernandez Perez scj e di P. Tobia Sosio scj, Consigliere Generale per le Missioni.

L’evento è stato preceduto da quattro giorni di pre-capitolo a cui hanno partecipato circa 15 laici, molto impegnati nella vita delle comunità, invitati dai tre vicariati della Regione.

Dopo aver definito l’organizzazione interna del capitolo, si è ascoltato l’intervento del Superiore Regionale, P. Gustavo Agín scj. Successivamente i padri capitolari hanno lavorato per tre giorni, al termine dei quali i 18 deputati religiosi presenti hanno delineato le seguenti priorità per il prossimo triennio: Missione, Vocazioni, Laici, Comunità.

Questi temi si articolano con le opzioni presentate al Capitolo Generale del 2011. Il Superiore Generale ci ha invitato a precisarli così: fraternità internazionale missionaria, per comunità vive e fraterne, formazione permanente: “apertura all’azione di dio”, animazione vocazionale, economia di comunione (quest’ultimo aspetto, non discusso specificamente, è già una realtà nella Regione, in particolare per ciò che concerne un sostegno ai giovani in formazione e la collaborazione con la Congregazione mediante regolari o puntuali aiuti per altre comunità).

La missione

La Missione in America Latina esprime, anche se nel contesto di una società progressivamente secolarizzata, segni di vita che appartengono al cuore di un popolo che riconosce la propria dimensione religiosa e continua a nutrire comunità che hanno accolto il Vangelo in un dato momento della loro storia. Mentre la fede e la vita sono minacciate costantemente da una cultura di morte, emerge il desiderio di rispondere all’appello del Papa e dei Vescovi a costituirsi come Chiesa in “stato permanente di missione” (Aparecida). Le sfide non sono poche, e i padri capitolari hanno capito che non è tempo di fare nuovi documenti, ma di “uscire”. Occorre avere il coraggio di dire “Eccomi” in nuovi ambiti in cui la difficile realtà vissuta parla da sé, e i discepoli missionari di Gesù non sono così presenti come dovrebbero.

«Negli uomini e nei popoli segnati da ogni forma d’ingiustizia e di povertà, contempliamo il volto doloroso di Cristo che si “mette al posto di tutte le vittime“. In ogni nostra attività, ci facciamo vicini ad ogni persona nelle diverse forme di povertà». (RdV 115).

Quali proposte sono emerse dal Capitolo?

  • Pastorale dell’Incontro e dell’ascolto. Una “Chiesa in uscita.”
  • La formazione del Popolo di Dio: formazione degli operatori pastorali, formare ministri idonei.
  • Conversione pastorale (che inizia con la conversione dei cuori a Gesù Cristo).

Come esempio incoraggiante scopriamo il cammino missionario che si sta aprendo davanti ai nostri occhi: la missione di Tacuarembó (Uruguay), la comunità missionaria di Setubinha nel nord di Minas Gerais (Brasile), la presenza missionaria all’interno di Santiago del Estero (Argentina settentrionale), nella periferia di Sabará - General Carneiro (Belo Horizonte, Brasile), la presenza a San Joaquín e Tevycuarymí e La Colmena (nell’interno del Paraguay), il progetto di PAPETRA per l’attenzione verso i più emarginati, ecc.

Le Vocazioni

Mentre l’anno scorso nella Regione siamo stati benedetti con sette professioni perpetue (tra i quali sei verranno ordinati sacerdoti nel 2014), il prossimo futuro si presenta meno prolifico. Il numero delle vocazioni per la nostra “Piccola Famiglia”, in effetti, è sceso un po’ negli ultimi tempi. Tutto questo ci ha portato alla seguente riflessione: abbiamo una formazione iniziale seria e ben organizzata, con formatori qualificati, ma il lavoro di animazione vocazionale richiede più impegno da parte di tutti i religiosi.

L’obiettivo non è quello di attirare i giovani per riempire il seminario sulla base di qualsiasi motivazione (cfr EG 107). La nostra missione consiste nell’offrire una risposta ad una persona che è stata attratta dal Signore. Si tratta di un servizio ecclesiale che non possiamo rifiutare. Questo significa anche essere in grado di offrire vocazione, di provocare la domanda vocazionale a partire dalla vita, di proporre il carisma, nello stesso modo con il quale siamo chiamati ad offrire, provocare e proporre il Vangelo.

Quali proposte sono emerse dal Capitolo?

  • Favorire incontri, momenti di preghiera, ritiri e settimane vocazionali: nelle comunità.
  • Proporre Esercizi Spirituali per il discernimento vocazionale, coordinati da religiosi e laici preparati (ci sono, in ogni vicariato, diversi confratelli iniziati in quest’arte dell’accompagnamento).
  • Favorire un’esperienza di scambio nei diversi Vicariati.
  • Creare un’equipe mista di laici e religiosi per ogni Vicariato che si affianchi all’equipe regionale esistente.

 

I Laici

Siamo giunti ad alcune convinzioni così riassunte: la nostra vita religiosa sarà più vera solo stando con i laici, dove dobbiamo splendere come luce mediante la nostra vita fraterna e la nostra identificazione con l’Eccomi del Verbo incarnato. D’altra parte, se il desiderio di Gesù è che il Vangelo raggiunga tutti, è impossibile pensare che questo possa avverarsi senza la partecipazione dei laici. In questo senso non si può comprendere la missione senza di loro.
Non riteniamo di aver bisogno dei laici. È il Cuore di Gesù a contare sui religiosi e sui laici betharramiti e a chiamare tutti ad essere discepoli missionari.

Quali proposte sono emerse dal Capitolo?
Sono riassunte in quattro “IMPEGNI / MISSIONE”:

  • In ambito educativo: scambio, comunione, formazione, accompagnamento, pastorale familiare.
  • In ambito sociale: sostegno comune a iniziative verso coloro che soffrono nella società.
  • Con i laici delle diverse opere: supporto ai gruppi, sostegno per aiutarli ad organizzarsi formalmente.
  • Da parte delle comunità religiose: fare partecipare agli spazi di vita della comunità.
  • Organizzare un incontro Regionale dei laici betharramiti nel prossimo triennio.

 

La Comunità

Constatiamo che un certo stile di comunità religiosa si sta logorando. Tuttavia non riusciamo ancora a individuarne uno nuovo... Il PCA (Progetto Comunitario Apostolico) spesso non si concretizza o rimane sulla carta per difficoltà di rapporto tra religiosi (le inimicizie, i risentimenti, la mancanza di perdono), oppure per personalismi (perdere il riferimento alla comunità a causa della “mia” pastorale), oppure per sovraccarico di responsabilità, oppure ancora per un esagerato attivismo o per dispersione. Anche se può sembrare ripetitivo dobbiamo chiederci come prima cosa: Perché vogliamo vivere in comunità?

Quali convinzioni-proposte si rinnovano sulla Vita Comunitaria?

  • La VC nasce da una scelta personale. Dobbiamo impegnarci di più.
  • Nasce da una opzione per vivere con Gesù Cristo, per Lui e in Lui. Dobbiamo rinnovarci interiormente.
  • Poiché abbiamo dato il nostro accordo al Progetto Comunitario Apostolico (PCA) e al preventivo annuale, compiamolo!
  • Si tratta di una scelta di fede, dobbiamo trovare il tempo per condividere la fede e la vita. Novità: religiosi e laici.

Religiosi e laici betharramiti: discepoli missionari del Sacro Cuore

Così abbiamo vissuto il Capitolo Regionale intermedio, con la certezza che Gesù Cristo, annientato ed obbediente, ci ha chiamati a rinnovare l’impegno assunto dallo storico “Campo Volante” che è presente in America Latina dai tempi del Fondatore. I giorni vissuti, o “sopravvissuti” (dal momento che una “epidemia di influenza” ha colpito diversi membri del Capitolo), ci hanno restituito la speranza, spesso colta dallo scoraggiamento e dalla routine. Il motivo fondamentale che ci ha incoraggiati è quello di esserci incontrati come Famiglia Betharramita, religiosi e laici, guidati sempre dalla “fermentazione incessante dei cuori”; che non si lascia vincere dalla cultura di morte, né dalla crisi della nostra epoca, ma che ci spinge ad unirci di più per rispondere con San Michele Garicoïts: “Eccoci! Sì, Padre!”, “per sempre e per amore” perché: “non bisogna sperare maggiormente che quando tutto sembra perduto.”

Un abbraccio da amico e fratello nel Signore, a nome dei Betharramiti d’America,

In Corde Iesu: Gustavo scj
Superiore Regionale

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