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13/06/2014

Vita della Congregazione (2)

Impressioni di un veterano

P. Stervin Selvadass, un nostro confratello indiano, è attualmente membro della comunità di Pau in Francia. Un po’ come un attore passa dietro la camera da presa dopo anni di esperienze, da partecipante alla session internazionale del 2009, P. Stervin è tornato sui passi di San Michele Garicoïts in veste di animatore. Un doppio pellegrinaggio per lui e qualche responsabilità in più.

“Il Magnificat sia il tuo cantico preferito e l’espressione dei tuoi sentimenti”, così scrive il nostro fondatore, San Michele Garicoits. Questa riflessione di san Michele è diventata per me una realtà grazie alla partecipazione alla sessione internazionale del 2014. Quest’anno rappresenta veramente un anno benedetto e pieno di grazia per tutti i Betharramiti nella ricerca della potente intercessione di san Michele Garicoits per radicarsi più profondamente nel suo Carisma e nella sua Spiritualità in occasione del 150° della sua nascita al cielo. Per me è stata un’occasione doppiamente benedetta perché ho ricordato i quindici anni di professione religiosa e i cinque anni di ordinazione sacerdotale. Questa opportunità mi porta a ringraziare il Signore e il nostro fondatore, e a rinnovare la mia consacrazione. Posso dire con certezza che ogni conferenza, ogni pellegrinaggio e ogni visita, ogni testimonianza dei confratelli incontrati in Francia o Spagna e le varie espressioni di internazionalità offerte da tutti i confratelli, tutto questo ha contribuito a nutrire la mia vocazione di Betharramita e incoraggiato ancora una volta a camminare sulle orme di san Michele.

La tranquillità di Bétharram, la semplicità di Ibarre, l’affetto pieno di entusiasmo degli Anghelu per san Michele, la coraggiosa conversione di Ignazio di Loyola e Francesco Saverio e la testimonianza viva delle diverse persone che ho incontrato nei vari incontri, tutto questo, in un certo senso, ha ravvivato in me il fervore e l’entusiasmo degli inizi (Papa Francesco lo chiama ‘ ritorno in Galilea’) per Dio e per la famiglia di Bétharram, rinnovandoli giorno per giorno con una personale conversione. Conversione che è stata resa possibile grazie all’aiuto dei miei fratelli in comunità. Ho visto un grande entusiasmo nel gruppo di questi dieci confratelli. Erano arrivati con tante nozioni riguardanti Betharram e la Spiritualità e il Carisma di San Michele Garicoits, proprio come era stato per me, tempo fa. Ho visto poi brillare di gioia i loro occhi, quando hanno toccato con mano la realtà; quando hanno dato un contenuto concreto alle loro nozioni; quando hanno visto confermato quello che avevano sentito dire e hanno condiviso nel gruppo la loro esperienza.

Il loro grande impegno, la loro disponibilità e creatività nella preghiera e la lettura quotidiana di una lettera tratta dalla corrispondenza di san Michele, in linea con il tema della giornata, il loro entusiasmo giovanile nello scoprire tutto quello che è legato a san Michele, al venerabile Padre Etchecopar e alla Beata Maria di Gesù Crocifisso; il loro sincero interesse verso la Nuova Regola di Vita; la loro prontezza a condividere tutto quello che avevano; l’accettazione dei loro limiti; l’apertura verso i mezzi di comunicazione moderni per superare almeno in parte le barriere linguistiche (usando il traduttore automatico) e la curiosità nello scoprire i diversi vicariati e regioni - tutto questo mi ha aiutato a passare dall’”io” al “noi”; dal “mio” al “nostro”. Questo vuol dire che è la comunità a favorire una conversione personale che, da una parte, sperimentavo e trasmettevo ai giovani accompagnandoli come formatore e, dall’altra, i giovani potevano vedere la mia gioia come formatore, frutto della mia conversione personale.

Il gruppo della sessione 2014 con i loro accompagnatori

 

Questo significa dire sempre “Eccomi” alla volontà di Dio ogni giorno. Ecco perché san Michele dice “Metti tutto il tuo entusiasmo nei limiti della tua posizione; preoccupati di svolgere al meglio il tuo dovere; per realizzare la volontà di Dio ripeti le parole : Fa’ quello che Dio vuole, come lo vuole e perché lo vuole”. Sono certo che i giovani, grazie alla loro esperienza diretta vissuta a Betharram e dintorni, hanno maturato questa convinzione: “Betharram esiste nella chiesa non per predicare nelle parrocchie, non per insegnare nelle scuole, non per partire per le missioni, ma è sorto nella chiesa perché un prete Basco, Michele Garicoits, è stato sconvolto da un ‘certo volto di Dio’” (Jean Matéo). Sono altrettanto certo che P. Bacho, P. Mauro e i fratelli saranno d’accordo con me quando dico che insieme abbiamo riscoperto un “certo volto di Dio durante questa nostra esperienza di quaranta giorni”. Questo mi porta ad affermare che Betharram con la sua spiritualità e il Carisma di san Michele Garicoits, resterà semplice, santo, pieno di speranza e attuale oggi e sempre.

Stervin Selvadass, scj

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