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Gustavo Papa 01
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14/09/2017

I primi compagni di Michele Garicoïts

Fabien e Joannès

Fabien e Joannès

“Servono dei fratelli ai sacerdoti della comunità.” P. Augusto Etchecopar riporta queste parole di P. Michele Garicoïts. Non c’è da stupirsi perciò nel vedere che, tra i missionari inviati nel 1856 verso l’America Meridionale, ci fossero due fratelli.

Fabien Lhôpital è tra i primi fratelli entrati a Bétharram.

Nato a Pau nel 1821, è entrato a Bétharram nel 1846: Dopo aver fatto i primi voti nel 1849, si impegna definitivamente nel 1855. Il suo primo compito è quello di fare il cuoco. Era urgente che un fratello si occupasse di questa mansione: i domestici avevano derubato molto alla povera comunità…

Da Bétharram Fr. Fabien è stato inviato a Orthez e poi in America. Presto a servizio della comunità di San Juan, a Buenos Aires. “Una vita semplice” si potrebbe dire. Tuttavia…

P. Garicoïts così scrive al Superiore, P. Barbé: “Vogliate dire a Fr. Fabien che ho ricevuto la sua lettera [nella quale racconta della malattia e della morte di P. Simon Guimon (22 maggio 1861)] con molto piacere; che riconosco sempre in lui Fr. Fabien. (…) Che sia sempre un buon fratello, e che il Buon Dio gli conceda di essere sempre un buon fratello. Egli riceverà un buon premio.” E a Fr. Fabien, il 21 agosto 1862, Michele Garicoïts risponde: “Ho ricevuto la vostra lettera con grande piacere. In essa ho riconosciuto Fr. Fabien. Per tutti gli imbarazzi di cui mi dite, non avete nulla da temere nell’obbedire. Nei casi straordinari, vi metterete d’accordo con P. Barbé. Abbandonatevi alla Divina Provvidenza; se vi ammalerete non vi mancherà nulla. P. Barbé vi aiuterà, così come aiuterà tutti i nostri. È nostro compito, ma anche nostro piacere, sappiatelo bene. (…) Ciò che conta è di stare bene per servire Dio e la Società del Sacro Cuore. La migliore ricetta per fare questo è di essere piccoli, come bambini, sottomessi, contenti e costanti.”

Nel 1871 imperversa la febbre gialla; Fr. Fabien si spende al capezzale dei malati. Contaminato dalla malattia, muore l’8 aprile 1871. Il suo nome figura su una colonna eretta a Buenos Aires come segno di gratitudine, accanto a quella di P. Larrouy e P. Irigaray.

 

Joannès Arostéguy si trova a Bétharram prima ancora di Fr. Fabien; con una vita più tormentata.

Perché Joannès Arostéguy rinuncia ad un impiego alla cattedrale e diventa fratello a Betharram? Risposta: è nativo di Barcus, come Simon Guimon e costui sa convincere!

Joannès è nato nel 1825, in una famiglia cristiana. Nel 1844, il suo compaesano lo conduce da Michele Garicoïts. Pronuncia i suoi primi voti nel 1846 e la professione perpetua nel 1854. Del fondatore ha testimoniato: “Questo buon padre, non pago di infiammare le nostre anime con il fuoco della sua parola, si univa sovente a noi per condividere i nostri lavori più umili e più miserabili.”

Intelligente e vivace, Fr. Joannès si vede affidato ogni tipo di occupazione a Bétharram, a Pau, a Orthez o ad Asson. Nella scuola di Asson, è cuoco e sorvegliante in studio: una semplice tenda tra cucina ed aula permette di sorvegliare contemporaneamente fornelli ed allievi…

Nel 1856 fu tra i missionari d’America. Con P. Barbé e Fr. Magendie lo troviamo alla fondazione del Collegio San José di Buenos Aires, tra povertà e privazioni: alcune stanze servono da refettorio, aule e dormitorio; per cucina, un miserabile capannone. Nei giorni piovosi l’acqua entra da ogni parte: un ombrello protegge il fuoco e la pentola. Tuttavia la carestia non toglie né la pace né la gioia.

Nel 1862, Fr. Joannès raggiunge i Padri Harbustan e Irigaray a Montevideo. Qui egli è contemporaneamente sagrestano, portinaio e cuoco… Il suo comportamento è esemplare; il suo esempio vale più di una predica! Riscuote fiducia: più di una volta il vescovo lo porta con sé nelle missioni.

Nel 1892, a 70 anni, rientra a Bétharram, sperando di morirvi. Si dedica al santuario dove Nostra Signora lo aveva accolto: lì prega, lì lavora, lì accoglie i pellegrini.

Giungono poi le leggi contro le Congregazioni religiose. Nel 1903, all’età di 79 anni, Fr. Joannès riparte in America, dopo aver salutato le sue due sorelle, Figlie della Croce, tutti i suoi confratelli, le tombe dei Padri Garicoïts e Guimon, e Nostra Signora di Bétharram.

Del viaggio lascia un racconto pittoresco. Viene accolto con gioia a Montevideo. Lui stesso è felice di farvi ritorno. Dà esempio di preghiera, di regolarità e di lavoro, ripetendo spesso: “Non ho che un altro viaggio da fare: quello dell’Eternità.” Risponde all’ultima chiamata il 19 maggio 1910.

Da una lettera di P. Garicoïts al fratello Joannès nel 1857: “Vedo con piacere indescrivibile che siete contento della vostra posizione e delle persone con cui dovete vivere, in particolare di P. Barbé. Questo mi fa capire che avete smesso decisamente di dare retta il vostro carattere… Continuate, caro amico, a vigilare sempre su questo aspetto e a non avere altra regola di condotta, nessun altro motivo di consolazione che quello di piacere a Dio.” Il temperamento di Fr. Joannès era forse così forte, tanto da causargli dei frequenti cambiamenti di comunità? Sicuramente, con il tempo, si è ammorbidito!

Il 21 agosto 1861 Padre Garicoïts si rivolge a Fr. Joannès: “Ho ricevuto la vostra lettera con grande piacere. Ciò che mi ha fatto particolarmente ben sperare di voi è il desiderio di tenere a bada il vostro carattere e di anticipare ciò che manifestate. Quindi avanti! Siate piccolo, sottomesso, contenuto e costante; e Dio vi benedirà e, tramite voi, tutta la vostra famiglia.”

Beñat Oyhénart scj

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