Italia - Lissone

Non il solito "mercatino" di oggetti tipici (pur se sono in vendita prodotti del commercio equo e solidale e arance coltivate nei terreni che lo Stato italiano ha confiscato alla mafia), ma un percorso pensato per far riflettere a partire da una storia: la vicenda semplicissima e vera di un'africana qualunque.<br />Ata Alice ("Nonna" Alice) è un'anziana di un villaggio che appartiene alla missione betarramita di Bouar-Niem, nella Repubblica Centrafricana. L'Aids le ha ucciso la figlia e il genero, per cui Ata Alice è rimasta l'unico sostegno dei tre nipoti piccoli. Non si è però persa d'animo e, nonostante l'età, ha ricominciato a fabbricare dei vasi in terracotta secondo la tecnica speciale che aveva imparato da giovane; tre o quattro alla settimana, non di più, da vendere per pochi soldi al mercato e procurare da vivere a sé e ai nipoti.<br />La mostra racconta appunto la storia di uno di questi vasi, attraverso le foto bellissime scattate da padre Beniamino Gusmeroli, e conduce lentamente il visitatore ad apprezzare un oggetto in sé semplice e fragile, ma che diventa preziosissimo perché contiene in sé la voglia di riscatto non solo di Ata Alice, ma di tutta l'Africa che vuole vivere e lotta, creando bellezza.<br /><br />