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Gustavo Papa 01
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22/08/2013

La Parola del Superiore generale

Betharram, Regioni e Vicariati

Nella Chiesa, la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio.

La Congregazione del Sacro Cuore di Gesù di Betharram fu fondata un giorno del mese di ottobre del 1835, quando i primi compagni decisero di riunirsi in comunità, sotto l’autorità di P. Garicoïts per vivere quello che lui aveva loro comunicato. La comunità crebbe e andò espandendosi in nome della sua missione in pic- coli collegi e missioni al popolo nella diocesi di Bayonne.
Nel 1856 parte alla volta dell’Argentina una comunità che si dedicherà alle missioni al popolo e dal 1858 all’insegnamento nel Collegio San José. Nel 1861 si stabilisce la prima comunità a Montevideo. Le comunità d’America andranno diffondendosi in seguito in altre località dell’Argentina, nel 1904 in Paraguay e a partire dal 1935 in Brasile. Per rendere più agevole il governo di tutte queste comunità, così lontane da Bétharram, il Superiore ge- nerale aveva un suo Vicario – P. Harbustán, successore di Diego Barbé , che chiamavano provinciale – fino a che nel 1890, dopo l’approvazione definitiva delle Costituzioni, nasce la prima Delegazione d’America.
Tra gli anni 1930 e 1940, la Congregazione conobbe un incremento significativo di effettivi, che portò, nel Capitolo generale del 1947, alla creazione delle Province. Dapprima: Provincia di Francia con le sue comunità unite a quella del Marocco e alle due della Terra Santa; la Provincia di Argentina con le sue comunità e quella di Spagna; la Provincia d’America con le comunità dell’Uruguay, del Paraguay, e del Brasile; le Viceprovince di Inghilterra e d’Italia; la Missione di Cina e la comunità della Procura, dipendenti direttamente dal Superiore Generale.
Quattro anni dopo, nel 1951, il Consiglio generale opera una modifica nell’organizzazione delle Province, con il seguente risultato: Provincia di Francia come nel 1947; Provincia di San José del Rio de la Plata con le comunità di Argentina, Spagna, Paraguay e Uruguay; Viceprovince di Inghilterra, Italia e Brasile. Nel 1958 la Viceprovincia d’Italia diventerà Provincia.
La RdV elaborata nel 1969, dopo il Concilio, prevedeva la creazione di Delegazioni dipendenti direttamente dal Superiore generale o da un Superiore provinciale. Nacquero così nel 1977 le Delegazioni di Paraguay e Spagna; nel 1986 Uruguay, seguiti poi da Terra Santa e Costa d’Avorio. Nel 1983 si crea la Viceprovincia del Paraguay. In seguito, anche la Missione di Tailandia diventa Viceprovincia.
Il Capitolo del 1999 decise di raggruppare le ( Vice) Province e Delegazioni in Regioni: la REGIONE San Michele Garicoïts con le comunità di Francia, Spagna e Costa d’Avorio (Provincia di Francia), più le comunità d’Italia, Terra Santa e Centrafrica (Provincia d’Italia); la REGIONE Padre Etchécopar con le comunità della Provincia di Argentina e quelle della Viceprovincia di Paraguay e Brasile; la REGIONE Beata Mariam con le comunità della Viceprovincia d’Inghilterra (Provincia nel 2001), della Delegazione (nel 2001) dell’India e della Viceprovincia di Tailandia.
Il Capitolo generale del 2005 decise, con venticinque (25) voti a favore e uno (1) contrario, la modifica della Regola di Vita per dare forma canonica all’organizzazione della Congregazione in Regioni. Si modificarono gli articoli 116, 227, 228, 229, 235, 252, 253, 254, che entrarono in vigore il 1° gennaio 2009. La nuova organizzazione in Regioni e Vicariati risponde ai criteri espressi negli orientamenti degli Atti del Capitolo generale del 2005 (Atti, 40-42).
Fu durante il Consiglio di Congregazione di Bangalore del 2007 che si crearono le Regioni con i Vicariati che le compongono. Regione San Michele Garicoits: Vicariati di Francia-Spagna, Italia del Nord, Italia del Centro-Sud, Terra Santa, Costa d’Avorio e Centrafrica. Regione P. Augusto Etchecopar: Vicariati di Argentina-Uruguay, Brasile e Paraguay. Regione Beata Mariam: Vicariati d’Inghilterra, Tailandia e India. Il Capitolo Generale del 2011 ha poi riunificato i due Vicariati d’Italia.
Con la creazione dei Vicariati e la loro amministrazione s’intende valorizzare l’unità della Congregazione nel rispetto della diversità culturale, che facilita l’inculturazione del carisma. La Regola di Vita del 2012 la esprime così:
Per favorire l’unità, manifestare la vita di famiglia e assicurare un’animazione più immediata e più efficace, nel rispetto delle differenze culturali, la Congregazione è organizzata in Regioni [...] In ogni Regione le case sono raggruppate in Vicariati (RdV 221). Ogni Regione è suddivisa in Vicariati. Ciascuno di loro apporta la propria peculiarità e la propria ricchezza (RdV 261).
Lo scopo perseguito con questa nuova organizzazione della Congregazione è espresso molto bene in quello che il Papa Francesco ha detto nell’omelia del 29 giugno 2013:
Nella Chiesa, la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio. E questo deve spingere a superare sempre ogni conflitto che ferisce il corpo della Chiesa. Uniti nelle differenze: non c’è un’altra strada cattolica per unirci. Questo è lo spirito cattolico, lo spirito cristiano: unirsi nelle differenze. Questa è la strada di Gesù.
La Regione P. Augusto Etchecopar è la più uniforme per motivi importanti: La Chiesa di America Latina e del Caribe è abituata a camminare con uno stile sinodale con le Conferenze e altri organismi del CELAM. Le diverse parti della Congregazione in questi paesi sono impegnate in un cammino comune dal 1986 con i sei ELAB (Incontri Latino-Americani di Betharramiti), incontri periodici di (Vice) Provinciali convocati dal Coordinatore dell’America Latina, incontri di giovani religiosi (Betharramerica), la missione congiunta di Bolivia, ritiri, incontri di direttori e docenti, incontri di giovani, etc...
La Regione San Michele Garicoïts risulta essere molto grande, come numero di religiosi e come distanza che separa i Vicariati. Non potevamo fare un’unica regione delle due realtà dell’Africa che ancora oggi presentano una grande fragilità. Non è parso opportuno lasciare le cose come stavano: la Costa d’Avorio con la Francia da un lato e il Centrafrica con l’Italia dall’altro. Sembrò opportuno, invece, fare due Vicariati distinti delle due realtà dell’Africa per rispettare la loro diversità culturale.
La Regione Beata Mariam è stata organizzata con un criterio linguistico. La lingua inglese, pur con qualche limite, è un elemento di unificazione. Si tratta della Regione più giovane, che promette un futuro alla Congregazione e che ha bisogno dell’accompagnamento dell’esperienza carismatica e missionaria del vicariato più che centenario dell’Inghilterra. L’aiuto materiale e l’aiuto reciproco a livello di religiosi è un frutto ben concreto di questa regione.

Gaspar Fernández Pérez, scj

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