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13/12/2013

Storia delle Regola di Vita

Ultimo atto della nostra Regola di Vita

Commissione per la RdV riunita nel mese di gennaio 2011

Come tutti gli istituti religiosi, anche la nostra Congregazione ha dovuto pensare una nuova organizzazione territoriale. Il Capitolo generale del 1999 aveva riunito le Province, Viceprovince e Delegazioni in tre regioni: San Michele Garicoits, P. Augusto Etchecopar e Beata Maria di Gesù Crocifisso, animate da tre Coordinatori, membri del Consiglio generale.

Per venire incontro alla necessità di modificare il sistema di governo della Congregazione, il Superiore Generale, P. Radaelli, nomina una commissione nel 2003, così formata: Jacky Moura, Beñat Oyhénart, Pietro Felet e Gaspar Fernandez. Nel corso del suo lavoro, la commissione si rende conto che tutta la Regola di Vita ha bisogno di essere rivista perché sia messa in sintonia con la teologia post-conciliare della vita religiosa e con la riflessione sul carisma che si sta operando dal 1985 con il Convegno tenuto a Bétharram in occasione dei 150 anni della fondazione della Congregazione.

La commissione presenta al Capitolo generale del 2005 le modifiche necessarie al governo delle Regioni e dei Vicariati: il Capitolo prima e la Santa Sede poi danno la loro approvazione. Il Capitolo chiede inoltre che la nuova organizzazione sia ad experimentum a partire dal Consiglio di Congregazione che precede il capitolo generale del 2011; tale Consiglio di Congregazione fu quello di Bangalore del 2007. Per questo, il 25 ottobre 2008, il Superiore generale, P. Gaspar Fernández Pérez, promulga ad experimentum fino al Capitolo generale del 2011, la versione della Regola di vita del 2008, che entra in vigore il 1° gennaio 2009.

La Commissione continua il suo lavoro con l’inclusione di Padre Bruno Ierullo. È attenta ai punti deboli per quanto riguarda il governo iniziato ad experimentum. Dà importanza alla partecipazione di tutti i religiosi e le comunità al lavoro di revisione della RdV. A questo scopo fa pervenire a più riprese a tutte le comunità il testo su cui si sta lavorando. La comunità della Colmena invia suggerimenti, alcuni dei quali sono inseriti nel testo. La comunità di formazione di Adrogué collabora per il capitolo riguardante i voti. P. Laurent Bacho dà un contributo notevole. Il Capitolo generale del 2011 vota la Regola di Vita preparata dalla commissione, dopo avervi inserito oltre al nuovo sistema di governo, tutti gli apporti, le citazioni, le espressioni e altri aggiornamenti.

Il 1° luglio 2011 si presenta la RdV., votata al Capitolo, alla CIVCSVA, la quale risponde il 17 settembre con 23 osservazioni. Si presentano le relative correzioni il 18 novembre 2011. Ulteriori correzioni sono presentate alla suddetta Congregazione il 22 febbraio 2012. La Congregazione dei religiosi non accetta che i Vicari regionali siano al tempo stesso consiglieri regionali e Superiori maggiori.

Novità della Regola del 2012: con il nuovo nome dell’Istituto, la Congregazione del Sacro Cuore di Gesù si definisce come una famiglia di religiosi, non solo di sacerdoti. Si recupera la terminologia del Cuore di Gesù che era stata molto relativizzata nella regola del 1969: il Cuore di Gesù, il Verbo Incarnato. Si cambiano i titoli dei capitoli e si adatta il testo della Regola di Vita alla nuova terminologia teologica e carismatica. Nel capitolo 1°, Il Carisma della Famiglia di Betharram, si aggiunge la dimensione della consacrazione a quella della spiritualità, comunità e missione. Questo capitolo dichiara, all’articolo 3, che il carisma di san Michele Garicoits è aperto anche ai laici. Praticamente si elaborano nuovi capitoli sui tre voti, il capitolo del Nostro servizio nella Chiesa e quello della Formazione Betharramita. Questi ultimi si scambiano di posto. Si precisa e si dà maggior valore all’autorità del Superiore generale. Tanto il Superiore generale quanto il Superiore regionale sono affiancati da un Vicario. Quello del Superiore regionale viene designato come “Primo Vicario regionale”.

Il Superiore regionale si avvale di un Consiglio regionale, composto dai Vicari regionali, che hanno un’autorità delegata sul proprio Vicariato. Scompare il Consiglio di Regione. Rimane il Consiglio di Congregazione che perde, però, il suo potere decisionale.

Nei Capitoli generale e regionale si fa in modo che la partecipazione risponda a un criterio di proporzionalità (cf articoli 181 e 228).

La storia di questi quasi 180 anni della nostra RdV è segnata dal suo dinamismo più che dal suo carattere statico. In un mondo in continuo mutamento o, per essere più precisi, che vive un cambio d’epoca, la RdV rimane più aperta che mai, più esposta che mai a un adattamento a nuovi tempi e luoghi. Che tutto questo sia per la maggior gloria di Dio e per la nostra santificazione.

Gaspar Fernández Pérez, scj
FINE

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