Festeggiamenti in onore di San Michele Garicoïts
Sabato 14 maggio a Betharram si è celebrata la solennità di San Michele Garicoïts, nostro Fondatore, nel corso di un bellissimo incontro con i laici della Fraternità e di quanti hanno collaborato nella nostra missione, in particolare dei laici che sono giunti da Pibrac, da Pau e da Betharram.
La giornata è iniziata con la visita guidata dei Santuari seguita dalla solenne concelebrazione nella cappella San Michele presieduta da P. Jean Luc Morin scj (Superiore Regionale). Nell’omelia ha sottolineato la particolarità di quest’anno dedicato a P. Augusto Etchecopar, a cui ha associato la partenza dei primi missionari per la Cina, avvenuta 100 anni fa nel gennaio del 1922. La comunità di Betharram è stata felice di accogliere la nuova comunità del Carmelo Apostolico di Pau con la Superiora Generale, che è venuta a visitare la comunità. Il pranzo conviviale si è svolto nei locali del Collegio. Per quanti lo hanno desiderato, è stato possibile recitare il rosario percorrendo le prime sei stazioni della Via Crucis, terminate con una visita al museo. Altri hanno invece potuto assistere alla proiezione del film “L’atleta dalle mani nude” che ha riscosso un grande successo. La giornata si è conclusa con la preghiera dei Vespri.
Domenica 15 maggio, 160 persone hanno raggiunto Ibarre per celebrare San Michele al quale è stato associato P. Augusto Etchecopar e P. Erdozaincy-Etchart scj (tra i primi missionari in Cina). Si è svolto un pellegrinaggio verso Garacoetchea (casa natale di San Michele Garicoïts) percorrendo cinque tappe della vita di San Michele. Poi la celebrazione Eucaristica presieduta da P. Jean-Dominique Delgue scj, Vicario Generale, attorniato da P. Joseph Ruspil scj e da P. Arsène Nota scj. L’omelia è stata pronunciata da P. Laurent Bacho scj (Vicario Regionale in Francia e Spagna). P. Laurent ha ricordato che Ibarre offre una lezione di umiltà e di sobrietà, come raccomanda Papa Francesco nella “Laudato Si’”, ma è anche un appello alla fraternità, richiamando la figura di S. Charles de Foucauld “fratello universale” e alla speranza in questi tempi difficili sia per la società che per la Chiesa, ma che non sono più difficili di quelli vissuti dal nostro Fondatore.
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