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Sessione 3
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Repubblica Centroafricana - Bouar, 01/11/2013

Gravi disordini in Centrafrica e, in particolare, a Bouar

Roma 1 novembre. Desideriamo portare a conoscenza i nostri amici circa la grave situazione umanitaria e delle violenze che si stanno compiendo nella Repubblica Centroafricana e, in particolare a Bouar (dove ci sono due comunità betharramite).

Parrocchia N. S. di Fatima - Bouar

Ecco la testimonianza di P. Beniamino Gusmeroli scj, Parroco della Parrocchia N. S. di Fatima, che ha aperto le porte della Parrocchia e della comunità per accogliere la gente che fuggiva impaurita di fronte a tanta violenza.

“Qui a Bouar stiamo nuovamente vivendo giorni di tensione e forse anche pericolo. Da qualche tempo si sentiva che gli "antibalaka" (i gruppi spontanei di autodifesa, che esistono in tutti i villaggi e quartieri, tradizionalmente contrari ai seleka) si stavano organizzando per entrare in Bouar e combattere i seleka.
Naturalmente si sono uniti a loro o, meglio, li stanno organizzando e spingendo, degli elementi dell'esercito regolare Centrafricano e pro-Bozize, che si mantengono in incognita. Ieri notte girando intorno a Bouar e passando nei quartieri, hanno raggiunto l'aeroporto di Bouar. La loro intenzione era quella di attaccare i seleka.
Immediatamente i seleka e la Fomac (forza militare delle Nazioni Unite) sono andati all'aeroporto. Non ci sono stati scontri, ma per più di un'ora si sono uditi spari in continuazione. Di fatto erano solo spari di intimidazione, ma alcune case del circondario sono bruciate.
Poi è seguita una giornata calma. La sera sono ritornati a farsi sentire degli spari. Il gruppo di antibalaka si è nascosto nella brousse intorno all'aeroporto. Ad aggravare la situazione c’era un gruppo di seleka Chadiani, persone senza scrupoli che, senza ordini ufficiali da Bangui, sabato 26 ottobre sono partiti alla volta di Bouar. Fortunatamente sono stati contrastati a Bossentele e sono tornati a Bangui.
Al campo militare tutti i seleka sono fuggiti nella brousse ben armati e anche i militari centrafricani del campo sono fuggiti; i primi per paura degli antibalaka e i secondi per paura dei seleka. Anche nella nostra Parrocchia (N. S. di Fatima) ho ospitato dei militari centrafricani fuggiti dal campo.
La gente di Bouar ha reagito con grande paura, la città era deserta, chi ha potuto è fuggito nei campi. Un gran numero di persone, specialmente donne e bambini, hanno cercato rifugio nelle missione. Qui nella nostra Parrocchia, alla Cattedrale a St Laurent e a Wantiguera. La gente si sente sicura vicino alla chiesa.
Qui a Fatima abbiamo cercato di dare loro assistenza come potevamo: dando loro acqua, un piatto di riso e zucca. Tutte le stanza della missione erano stipate per dare rifugio durante la notte che, fortunatamente, è trascorsa in modo tranquillo.
Ma i seleka dispersi in brousse e gli antibalaka nascosti anche loro nella savana nei pressi dell'aeroporto che seguito daranno alla situazione?
Continuiamo a sperare e a stare vicini alla nostra gente.”

P. Beniamino Gusmeroli scj

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